Page 29 - Spiegazione del Credo
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e di questo nostro firmamento, dal momento che è preparata loro in cielo la vita e la
                  compagnia degli angeli di Dio e di loro si dice che saranno resi conformi alla gloria del
                  corpo di Cristo (Fil 3, 20-21)? Proprio guardando a questa gloria promessa dalla parola
                  del Salvatore (Mt 13, 43), il santo apostolo ha detto: «Viene seminato un corpo animale,
                  risorgerà un corpo spirituale» (1Cor 15, 44). Se infatti è vero, come certamente è vero,
                  che la divina bontà assocerà tutti i giusti e i santi al consorzio degli angeli, è certo che
                  trasformerà anche i loro corpi nella gloria del corpo spirituale.

                  45. Né tale promessa ti sembri essere in contrasto con i principi naturali del corpo. Noi
                  infatti crediamo, secondo quanto è scritto, che Dio, prendendo fango dalla terra, plasmò
                  l’uomo (Gen 2, 7); e questo è il principio naturale del nostro corpo, che per volontà di
                  Dio la terra si trasformi in carne: ma allora perché ti sembra assurdo e contraddittorio
                  se, per il medesimo principio per cui diciamo che la terra ha progredito fino a formare il
                  corpo animale, crediamo che a sua volta il corpo animale progredisca fino a diventare
                  corpo spirituale?.
                  Tali affermazioni e molte altre simili a queste troverai nelle Sacre Scritture riguardo alla
                  resurrezione dei giusti. D’altra parte, come sopra abbiamo detto, anche ai peccatori sarà
                  dato in forza della resurrezione uno stato di incorruttibilità e immortalità che, come ai
                  giusti serve alla perennità della gloria, così ai peccatori serve al prolungamento della
                  tristezza e della pena. Così  attesta anche la parola del  profeta che abbiamo  ricordato
                  poco fa, là dove dice: «E molti risorgeranno dalla polvere della terra: questi alla vita
                  eterna, questi altri alla confusione e alla vergogna eterna» (Dan 12, 2).

                  46.  A  questo  punto  abbiamo  compreso  con  quanta  venerazione  Dio  onnipotente  sia
                  detto  Padre,  per  quale  mistero  il  Signore  nostro  Gesù  Cristo  sia  ritenuto  suo  unico
                  Figlio, con quale perfezione sia nominato il suo Spirito Santo, e come la santa Trinità
                  sia una cosa sola quanto alla sostanza, ma distinta per relazione e persone. Abbiamo
                  anche  compreso  il  significato  del  parto  della  Vergine,  della  nascita  del  Verbo  nella
                  carne, del mistero della croce; quale sia l’utilità della discesa di Dio nell’inferno, quale
                  il significato della gloria della resurrezione e del richiamo delle anime dalla prigionia
                  dell’inferno, dell’ascensione al cielo e dell’attesa del giudice venturo. Infine abbiamo
                  compreso quale conoscenza si debba avere della santa Chiesa contro i concili di vanità,
                  quale sia il numero dei libri  della Sacra Scrittura e quali le sètte eretiche da evitare;
                  come  nella  remissione  dei  peccati  la  ragione  naturale  non  contrasti  affatto  con  la
                  liberalità divina, e come la resurrezione della nostra carne sia confermata non solo dalle
                  parole della Scrittura ma anche dallo stesso esempio del nostro Signore e Salvatore e
                  dalla  logica  coerenza  della  ragione  naturale.  Se  professiamo  queste  verità  in  modo
                  organico  e  completo  secondo  la  norma  della  tradizione  presentata  sopra,  allora
                  preghiamo che a noi e ai nostri ascoltatori il Signore conceda che, custodita la fede che
                  abbiamo ricevuto  e terminata la  corsa, noi aspettiamo  la corona di  giustizia che ci  è
                  riservata (2Tim 4, 7-8) e siamo annoverati fra coloro che risorgono alla vita eterna, liberi
                  dalla confusione e dalla vergogna eterna, per Cristo nostro Signore, per mezzo del quale
                  è a Dio Padre onnipotente con lo Spirito Santo gloria e impero nei secoli dei secoli.
                  Amen.









                  RUFINO DI AQUILEA – Spiegazione del Simbolo                                  pag. 27 di 27
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