Page 14 - Sermoni
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ritornato nel cuore paterno, in perfetta, vera, uguale felicità.
                     Ogni uomo che volesse ancora percorrere questo cammino, e morisse e fosse
                  distrutto  lui  stesso  nel  Cristo,  potrebbe  e  dovrebbe,  senza  alcun  dubbio,
                  risuscitare pure con lui. Se sei sepolto con lui, risusciterai pure con lui, come
                  dice san Paolo: «Voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio». In
                  verità quest’uomo sarebbe in certa misura impassibile, immortale, e andrebbe
                  con  lui  in  cielo,  in  perfetta,  vera  unione  con  il  Figlio  nel  Padre,  nel  cuore
                  paterno,  in  perfetta,  vera,  uguale,  unisona  felicità,  in  totale  possesso.  Ciò  che
                  Dio ha per natura, tu l’hai per grazia. Ma deve essere conquistato. L’uomo che
                  va  per  questo  cammino  è  elevato  al  di  sopra  della  gente  ordinaria,  come  un
                  uomo  nobile  al  di  sopra  di  una  bestia.  Ora  chi  non  vuole  annientarsi  con  il
                  Cristo  come  sarà  con lui?  Chi  non  vuole  morire,  come  risusciterà?  San  Paolo
                  dice: «Se siete risorti con Cristo, gustate le cose che sono lassù, non quelle che
                  sono  sulla  terra».  Ci  sono  delle  persone  che,  quando  sentono  parlare  di  cose
                  grandi,  ci  starebbero  volentieri,  e  cominciano  bene  e  vogliono  vivere  per  lo
                  spirito  e  per  Dio;  ma  quando  ciò  non  va  subito  per  esse  a  piene  mani,
                  ripiombano immediatamente nella natura. Esse sono proprio come gli scolari:
                  questi  vorrebbero  diventare  tutti  dei  grandi  chierici;  ora  alcuni  imparano  a
                  malapena un latino stentato e una cattiva grammatica. Gli altri perseverano e
                  diventano dei grandi maestri. Così vi sono delle care persone alle quali la cosa
                  riesce e sono assai costanti e diligenti, ma da altre non ne uscirà nulla.
                     Ora  chi vuole giungere  a  un’alta  perfezione  deve  arrivare  pure  a  superare
                  nove cose, di cui ne spiegheremo ora solo quattro, le minori e le più basse. In
                  primo luogo devi superare i sensi e la sensibilità, e devi calpestare tutte le cose
                  materiali; in secondo luogo devi superare le tue forze fisiche e naturali; in terzo
                  luogo tutti i tuoi desideri; in quarto luogo ogni immagine e raffigurazione.
                     In primo luogo diciamo di superare tutti i sensi. Non intendiamo parlare qui
                  delle  persone  che,  seguendo  le  soddisfazioni  sensuali  vivono  in  peccato
                  mortale, ma di quelle  che vogliono risorgere con il Cristo e salire  in cielo. Ci
                  sono  delle  persone  che  sanno  parlare  di  grandi  cose  e  tuttavia  non  ne  sanno
                  nulla tranne che per sentito dire o per letture, poiché tutto ciò è penetrato in
                  loro attraverso i sensi. Si trovano cavalieri di fedeltà e gente di parola. Tu devi
                  morire  all’esuberanza  e  al  trasporto  dei  sensi,  e  superarli  se  vuoi  diventare
                  perfetto.
                     Un  uomo  desiderava  molto  sapere  da  Dio  quale  fosse  la  sua  carissima
                  volontà.  Gli  apparve  allora  nostro  Signore e  gli  disse:  «Devi  reprimere  i  tuoi
                  sensi, legare la tua lingua,  vincere il tuo cuore e soffrire lietamente per amor
                  mio ogni avversità: questa è la mia carissima volontà».
                     Volgiti dalle immagini sensibili alle tue immagini interiori, perché: «Signatum
                  est super nos lumen vultus tui, Domine, Signore, tu hai impresso in noi la luce del
                  tuo volto».
                     Alcuni  uomini  hanno  molte  occupazioni  sensibili  in  buona  intenzione,  e  a
                  malapena  hanno  mai  qualche  riposo.  Che  cosa  devono  fare?  Quando  hanno
                  un’ora  libera  devono  inabissarsi  in  Dio  così  profondamente  e  tanto  da
                  ricuperare in un’ora quarant’anni di tempo perduto nella vita sensibile, e fanno
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