Page 12 - Sermoni
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poco su che cosa sia la verità come su che cos’è Dio. Dio è la verità e purità e
                  semplicità, cioè un solo e medesimo essere. Queste persone, quando si arriva
                  con loro alle parole e ai fatti, scattano subito a loro volta e mordono, ed è per
                  esse  una  cosa  indegna  che  gli  si  sia  fatto  ciò,  e  si  lamentano.  E  allora  ci  si
                  accorge bene dove il loro abbandono era a parole e dove a fatti; là il loro fondo
                  si manifesta.
                     Figli, non illudetevi! Se m’ingannate, ciò non nuoce a me: in verità siete voi
                  che  restate  ingannate;  il  danno  resta  a  voi  e  non  a  me.  Io  non  dubito
                  minimamente  che  vi  siano  migliaia  di  uomini  che  si  mostrano  molto  santi  e
                  molto singolari, e hanno passato tutti i loro giorni nella vita spirituale, e hanno
                  lasciato  pendere  molto  il  loro  capo,  e  moriranno  tuttavia  senza  che  il  vero
                  abbandono  abbia  per  un  solo  istante  gettato  in  essi  un  barlume.  Un  uomo
                  accorto  può  compiangere  ciò  e  può  riderci  dalla  meraviglia  e  farsi  gioco  che
                  quelle persone s’ingannino tanto. Sappilo  in verità: finché  hai nella tua carne
                  una stilla di sangue inconsunta, e una gocciola di midolla nelle tue ossa che non
                  hai  consumato  per  amore  del  vero  abbandono,  non  immaginarti  giammai  di
                  essere  un  uomo  abbandonato;  e  sappi:  finché  ti  fa  difetto  l’ultimo  punto  del
                  vero  abbandono  nella  pratica  sincera,  Dio  deve  restarti  eternamente  lontano
                  nell’esperienza  della  più  profonda  e  più  alta  beatitudine  nel  tempo  e
                  nell’eternità.
                     Figli,  il  grano  di  frumento  deve  necessariamente  morire  se  deve  portare
                  frutto; ma, se  muore, esso porta molti e  grossi frutti. Figli,  bisogna che ci  sia
                  morte, disfacimento e annientamento, ci dev’essere «Non sum». Veramente, per
                  Dio che è la Verità, ciò non si realizza con aspirazioni, né con desideri, né con
                  preghiere: figlio mio, ciò deve essere conquistato, ciò deve veramente costare;
                  ciò che non costa, non vale neppure nulla. Se si potesse ottenere con desideri,
                  con preghiere e con aspirazioni, senza spesa e senza fatica, senza che facesse
                  male e che fosse  amaro, esso sarebbe  poca cosa; in verità, figlio, ciò  non può
                  essere. Sant’Agostino dice: «Dio ti ha creato senza dite, ma non ti giustifica mai
                  senza  di  te».  Non  devi  credere  né  pensare  che  Dio  voglia  procurartelo  per
                  mezzo di miracoli, come se Dio ora ci facesse sbocciare una bella rosa. Egli lo
                  potrebbe  benissimo,  ma  non  lo  fa:  egli  vuole  piuttosto  che  ciò  avvenga  con
                  ordine a maggio, attraverso molte fasi e stagioni, che sono ordinate e disposte a
                  tale scopo.
                     Figli, è veramente una cosa pietosa e deplorevole che una persona spirituale
                  viva trenta o quarant’anni e vada così investigando e lamentandosi, e abbia una
                  vita completamente vana, e non sappia ancora al giorno d’oggi a che punto sia.
                  A lei piacerebbe tanto fare affidamento su un anno solo per morire, disfarsi di
                  tutto e tagliare in due la rete: quando la morte viene e lei ha trascurato, perduto
                  e  sciupato  i  suoi  lunghi  anni,  che  dolore,  che  danno  irreparabile  gli  viene  di
                  perdere  l’eterno,  di  esserne  eternamente  privata!  Ah,  questa  è  la  cosa  più
                  miserabile di cui si possa parlare nel tempo!
                     Un uomo spirituale e ben ordinato dovrebbe vivere in un’applicazione e in
                  un  fervore  così  costante  a  progredire  e  a  conquistare  maggior  bene,  da  non
                  esserci  mai  un  giorno  in  cui  non  si  trovasse  così  avanzato  da  poter  a  stento
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