Page 7 - Sermoni
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continua e amara sofferenza in cui si trovano ogni momento. Generalmente non
                  sono molto esercitati in altre sofferenze; capita loro come a un giovane puledro
                  che si attacca a un carro: si affatica e si affanna sino a dimagrire e, quando vede
                  in ultimo che non può essere diversamente, abbassa la sua petulanza e comincia
                  a comportarsi docilmente. Così avviene a questi uomini: finché resistono ancora
                  e non si sono piegati del tutto sotto la volontà di Dio, da voler soffrire ciò per
                  lui,  va  assai  male  per  loro,  e  devono  tuttavia  soffrire  tale  pena  finché  il
                  misericordioso Dio non vede il loro travaglio e la loro pazienza; e lui sa quando
                  è  utile  per  essi  esimerli  da  ciò.  E  perciò  non  conviene  a  questo  riguardo  che
                  sottomettersi umilmente alla sofferenza, per quanto tempo Dio vorrà, e chiedere
                  a lui aiuto con pazienza, e preghiere alle anime buone.
                     La quinta cosa: nulla sulla terra fa smarrire tanto questi uomini quanto voler
                  ascoltare  la  brutta  suggestione,  risponderle,  opporvisi  con  la  ragione  e
                  disputarci  contro.  Devono  guardarsi  da  ciò  come  dalla  morte,  perché,
                  opponendovisi,  vi  s’affondano  dentro  senza  scampo.  Perciò,  non  appena  s’è
                  insinuata  nelle  orecchie  del  loro  spirito,  devono  immediatamente,  senza
                  nessuna  lotta,  rivolgersi  da  essa  sulla  cosa  più  vicina  che  vedono,  sentono  o
                  sanno,  proprio  come  se  dicessero  nei  suoi  riguardi:  «Tieniti  per  tela  tua
                  insinuazione,  essa  non  mi  riguarda;  tu  sei  troppo  maligno  perché  voglia
                  rispondertici  sopra».  Vedete,  accade  propriamente  questo:  quanto  meno  vi
                  badano,  tanto  più  rapidamente  se  ne  liberano.  E  devono  fare  ciò  sempre  di
                  nuovo,  finché  non  acquistano  l’abitudine  di  distogliersene.  Nessuno  può
                  comprendere questo discorso fuorché quelle stesse persone.
                     La  sesta  cosa:  quanto  più  il  tempo  è  santo  e  l’uomo  si  rivolgerebbe  più
                  volentieri  a  Dio,  più  è  grande  questa  stessa  sofferenza,  e  non  possono  dire
                  liberamente un Padre nostro o un’Ave Maria senza la vile insinuazione. Così
                  cadono  a  volte  nello  scoraggiamento  e  rigettano  la  preghiera,  dicendo  a  se
                  stessi: “Che cosa credi che ti giovi una preghiera così contaminata?”. E agiscono
                  in  ciò  molto  erroneamente,  perché,  quando  fanno  ciò,  vanno  completamente
                  dietro al diavolo, dal momento che questi non cerca altro che di allontanare un
                  uomo dagli esercizi spirituali. Essi non sanno che la loro preghiera, con tutte le
                  tentazioni che li fanno soffrire, profuma molto ed è assai gradevole agli occhi di
                  Dio, perché dice san Gregorio che lo spirito cade in tale oscurità da non potersi
                  aiutare, ma essere solo in attuale pena e sofferenza. E la stessa avversità grida
                  interiormente  davanti  a  Dio  per  essi,  e  l’amarezza  della  loro  sofferenza  si
                  cambia davanti ai suoi occhi in una dilettevole preghiera che penetra più in alto
                  che in altro modo, e lo piega più rapidamente. E perciò nessun uomo deve mai
                  lasciare alcuna opera buona né alcuna preghiera né alcuna visita in chiesa, cose
                  particolarmente  contrarie  a  questo  spirito  maligno;  perché  ciò  che  manca
                  all’uomo in purità di preghiera cresce in lui per la contrarietà della sofferenza;
                  per il quale motivo essa è assai gradita davanti agli occhi di Dio, come spesso
                  un malato che parla appena si ascolta prima di un uomo sano e forte. E quanto
                  più si lascia la preghiera, tanto più ci si attacca allo stesso spirito maligno.
                     Essendo  così  confermato  per  la  Sacra  Scrittura  che  in  queste  cose  non  c’è
                  peccato,  ci  si  domanda  perché  il  misericordioso  Dio  impone  a  questi  uomini
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