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Enrico Suso
Sermoni
Lectulus noster floridus
Queste paroline stanno scritte nel Libro dell’Amore, sono dette a lode di una
pura coscienza e significano in volgare: «il nostro lettuccio è fiorito».
Come un letto delizioso, leggiadramente ornato di rose, di gigli e di vari fiori,
in cui si riposa e si dorme dolcemente è diverso da un campo incolto, pieno di
radici e di erbaccia, così c’è diversità tra l’anima di un uomo santo e la coscienza
di un uomo disordinato, perché è dilettevole al cuore di Dio riposare in un
luogo ornato di fiori. E di ciò si rallegrava l’anima amante, quando bramava
l’amoroso abbraccio dello sposo e diceva al suo diletto: «Lectulus noster floridus,
il nostro lettuccio è fiorito», proprio come se dicesse: «la cameretta della nostra
intimità è chiusa, il lettuccio del nostro amore è ornato di fiori, vieni, amabile
amico! Non conviene più altro che tu mi lasci dormire tra le braccia del tuo
immenso amore».
Ora vi sono degli uomini la cui coscienza non è ricoperta di fiori, ma il loro
cuore è piuttosto cosparso di letame. Perché vi sono alcuni i cui difetti cadono al
di fuori, vi sono altri i cui difetti avvengono all’interno e che è oltremodo
difficile aiutare, come le persone a cui si producono delle piaghe internamente.
Di questi difetti interiori ve ne sono molti, ma ve ne sono particolarmente tre
così gravi che appena altri difetti si possono a essi uguagliare, perché chiudono
assai fortemente [lo spirito]. Il primo è una tristezza indiscreta, il secondo una
malinconia disordinata, il terzo un dubbio violento.
Quanto al primo che si chiama tristezza indiscreta, dovete sapere che un
uomo è così triste da non poter fare nulla di bene, e tuttavia non sa che cosa gli
manca e, se si interrogasse su ciò, non saprebbe dire che cos’ha. Tale tristezza
provò l’amabile Davide quando disse: «Quare tristis es anima mea, perché sei così
triste, anima mia, e perché mi conturbi?». Come se dicesse: «Tu hai qualcosa,
ma non sai che cosa. Abbi fiducia in Dio, andrà meglio; ti rallegrerai ancora
spesso nella sua lode». Questa tristezza è di tale natura che ha ricacciato
indietro migliaia di uomini che avevano avuto un buon inizio; perché, tra tutti
gli uomini che sono nel tempo, nessuno ha bisogno di tanto animo come l’uomo
che da cavaliere deve aprirsi un varco nei duri combattimenti contro i suoi