Page 98 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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non  imbroglia  nessuno,  non  passa  sopra  nessuno.  Le  sue  labbra,  inoltre,
                  impallidiscono per i digiuni, non mangia ozioso il suo pane, lavora con le sue
                  mani per sostentare la vita. Dov’è la volpe? L’avevamo presa, come ci è sfuggita
                  dalle  mani?  Come  è  così  sparita  in  un  batter  d’occhio?  Insistiamo,
                  investighiamo: la conosceremo dai suoi frutti. Quel che è certo è che il danno
                  alla  vigna  prova  la  presenza  della  volpe.  Le  donne,  lasciati  i  mariti,  e  così  i
                  mariti, abbandonate le mogli, vengono da questi nuovi eretici Tolosani. Chierici
                  e sacerdoti, lasciate le popolazioni e le chiese, capelloni e barbuti si sono trovati
                  presso  di  loro,  per  lo  più  con  tessitori  e  tessitrici.  Non  è  questo  un  grave
                  saccheggio? Non è forse opera delle volpi? Ma forse non presso tutti si trovano
                  così manifeste queste cose, e se vi sono non  è facile provarlo. In che modo li
                  prendiamo? Torniamo alla comunanza e convivenza con le donne: tra di loro
                  questo  si  trova  in  tutti.  Ne  interrogo  uno  a  caso:  «Ehi,  tu  brav’uomo,  chi  è
                  questa donna, e come mai è qui con te? È tua moglie?». «No – risponde – poiché
                  questo  non  conviene  al  mio  voto».  «Tua  figlia,  dunque?».  «No».  «Che?  Non
                  sorella, non nipote, non qualcuna della tua parentela?». «Affatto». «E come con
                  questa è al sicuro la tua continenza? Questo davvero non ti è lecito. La Chiesa
                  vieta,  se  non  lo  sai,  la  coabitazione  degli  uomini  con  le  donne  a  coloro  che
                  hanno fatto voto di continenza. Se non vuoi scandalizzare la Chiesa, manda via
                  la donna. Per di più diventano  credibili, da questo, anche le altre  dicerie che
                  non sono così chiare».

                  7. «Ma da quale passo del Vangelo mi dimostri che questo è proibito?». «Hai
                  fatto appello al Vangelo? Al Vangelo andrai. Se obbedisci al  Vangelo non dai
                  scandalo; poiché il Vangelo proibisce di dare scandalo. E tu dai questo scandalo
                  non allontanando costei secondo quello che stabilisce la Chiesa. Eri sospetto, ma
                  ora  manifestamente  ti  dimostri  e  disprezzatore  del  Vangelo  e  contrario  alla
                  Chiesa». Che ne pensate fratelli? Se sarà ostinato e non obbedirà al Vangelo, né
                  si  conformerà  alle  regole  della  Chiesa,  che cosa  avrà  da  tergiversare?  Non vi
                  sembra che è stata scoperta la frode, presa la volpe? Se non rimandala donna
                  non toglierà lo scandalo; se non toglierà lo scandalo, mentre lo può fare, sarà
                  considerato  trasgressore  del  Vangelo.  Che  farà  la  Chiesa,  se  non  rimuovere
                  colui che non vuol togliere lo scandalo, per non essere essa stessa disobbediente
                  come lui? Ha, infatti, questo mandato dal Vangelo, di non risparmiare neppure
                  il  proprio  occhio  che  è  motivo  di  scandalo,  né  la  mano,  né  il  piede,  ma  di
                  cavarlo o tagliarli e buttarli via. Se, dice, non ascolterà la Chiesa ritienilo come un
                  pagano e un pubblicano (Mt 18,17).

                  8.  Abbiamo  fatto  qualche  cosa?  Penso  di  sì.  Abbiamo  preso  la  volpe,  perché
                  abbiamo scoperto l’inganno. I falsi cattolici che erano nascosti si sono rivelati
                  veri  demolitori  della  Chiesa  Cattolica.  Mentre  con  me  prendeva  i  dolci  cibi
                  voglio  dire  il  corpo  e  il  sangue  del  Signore  mentre  nella  casa  di  Dio
                  camminavamo  insieme,  vi  fu  occasione  per  persuadere,  anzi  opportunità  per
                  sedurre, secondo il detto della Sapienza: Con la bocca il simulatore inganna il suo
                  amico (Pr 11,5). Ora facilmente, secondo la sapienza di Paolo, dopo una prima e
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