Page 95 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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SERMONE LXV
I. I nuovi eretici, soprattutto i famosi Tolosani sono indicati dal nome delle volpi, che
spergiurando tengono nascosto il nome della loro setta. II. Come queste volpi vengano prese
convivendo con donne. III. Come queste volpi sono prese, se non tolgono lo scandalo quando
possono.
I. 1. Vi ho tenuto già due sermoni su uno stesso argomento; ve ne faccio un
terzo se non vi sono troppo noioso. Penso che sia necessario, perché per quanto
riguarda la nostra vigna domestica, che siete voi, mi sembra di aver detto
abbastanza nei due precedenti sermoni per mettere in guardia contro le insidie
di tre specie di volpi, che sono gli adulatori, i detrattori e certi spiriti seduttori
specializzati nel far passare il male sotto pretesto di bene. Ma non così nella
vigna del Signore. Parlo di quella che ha riempito la terra, della quale anche noi
facciamo parte: vigna molto grande piantata dalla mano del Signore, comprata
con il sangue, irrigata dalla parola, propagata dalla grazia, fecondata dallo
Spirito. Prendendo, dunque, più cura del proprio, ho trascurato il comune. In
suo favore sono ora mosso dalla moltitudine di coloro che la devastano, dal
piccolo numero dei suoi difensori, dalla difficoltà di questa difesa. La difficoltà
è costituita dal fatto che i nemici operano nell’ombra. La Chiesa, fin dall’inizo,
ha sempre avuto delle volpi, ma presto furono scoperte e prese. L’eretico
lottava apertamente infatti, di qui, si distingueva soprattutto l’eretico, che
voleva pubblicamente vincere e soccombeva. Cosî, dunque, facilmente
venivano prese quelle volpi. Che importava se, posta la verità in luce, l’eretico
rimanendo nelle tenebre della sua ostinazione inaridiva relegato fuori solo?
Tuttavia si reputava presa la volpe, mentre era condannata l’empietà e l’empio
messo fuori. Non avrebbe vinto che in apparenza, ma senza frutto. Da allora,
secondo il Profeta, le sue erano mammelle asciutte e sterile il suo ventre, perché
l’errore pubblicamente confutato non ripullula, e la falsità messa in luce non
germoglia.
2. Ma che cosa faremo per prendere queste malignissime volpi, le quali
preferiscono nuocere più che vincere, né vogliono apparire, ma strisciare
nascoste? Tutti gli eretici hanno sempre avuto una sola mira: procurarsi gloria
mediante la singolarità della scienza. Solo questa volpe più maligna e scaltra di
tutte le altre eresie si pasce dei danni altrui, trascurando la propria gloria.
Edotta, credo, dagli esempi delle antiche, che smascherate non riuscivano a
fuggire, ma subito venivano prese, è guardinga nell’operare il mistero di
iniquità con un nuovo genere di maleficio, tanto più licenzioso quanto più
nascosto. Questi nuovi eretici si sono prescritti di star nascosti, si ostinano nel
fare il male, si accordano per nascondere tranelli (Sal 63,6). «Giura, spergiura, non
tradire il segreto». In altre circostanze non tollerano affatto il semplice