Page 96 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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giuramento, perché, dicono, il Vangelo dice: Non giurare, né per il cielo, né per la
                  terra... (Mt 5,34-35). O stolti e tardi di cuore (Lc 24,25), ripieni di spirito farisaico,
                  che sputate via un moscerino, e deglutite un cammello! Non è lecito giurare, ed
                  è lecito spergiurare? O solo nel caso vostro sono lecite le due cose? Da quale
                  passo  del  Vangelo  ritrovate  voi  questa  eccezione,  voi  che  non  ne  trascurate
                  neppure  un  iota,  come  falsamente  vi  gloriate?  È  chiaro  che  voi  osservate
                  scrupolosamente  quanto  è  prescritto  del  giuramento,  e  vergognosamente
                  ammettete lo spergiuro. O perversità! Ciò che per cautela è stato deciso, cioè di
                  non giurare, questo lo osservano scrupolosamente come un ordine, e ciò che è
                  sancito  da  immutabile  legge,  cioè  di  non  spergiurare,  da  questo  come  cosa
                  indifferente  dispensano  a  volontà:  «Per  non  pubblicare  il  mistero»,  dicono.
                  Quasi non sia a gloria di Dio rivelare le cose. Invidiano forse la gloria di Dio?
                  Ma credo piuttosto che si vergognino di rivelare certe cose, perché disonorevoli
                  per loro. Si dice,  infatti, che in segreto compiano cose  nefande e  oscene: e in
                  verità il posteriore delle volpi puzza.

                  3.  Ma  taccio  quelle  cose  che  essi  negherebbero;  rispondano  a  quanto  è
                  manifesto. Badano essi di non dare ai cani le cose sante, secondo il Vangelo, e le
                  perle ai porci? Ma è un confessare apertamente di non appartenere alla Chiesa,
                  quando si ritiene che tutti quelli che sono nella Chiesa sono cani e porci. Senza
                  eccezione, infatti, a tutti coloro che non appartengono alla loro setta, pensano
                  doversi sottrarre quello che è loro, qualunque cosa sia. Del resto, anche se così
                  pensano, non risponderanno, per non tradirsi, casa che cercano in ogni modo di
                  evitare, ma non vi riusciranno!

                  II. Rispondimi, o uomo che sai più di quanto occorra, e più di quanto si può
                  dire dai segno di insipienza. È di Dio o no il mistero che nascondi? Se è di Dio,
                  perché non lo sveli per la sua gloria? Poiché, torna a gloria di Dio rivelare la Parola
                  (Pr 25,2). Se no, perché hai fede in quello che non è di Dio, se non perché sei un
                  eretico? Pertanto, o svelino il segreto di Dio a gloria di Dio; oppure neghino il
                  mistero  di  Dio,  e  ammettano  di  essere  eretici;  o  per  lo  meno  si  confessino
                  apertamente nemici della gloria di Dio, perché non vogliono che sia manifesto
                  quello  che  sanno  tornare  a  gloria  di  Lui.  Sta,  infatti,  la  verità  della  Scrittura:
                  Gloria dei re è celare la parola, gloria di Dio rivelare la Parola (Pr 25,2). Non vuoi tu
                  rivelare?  Non  vuoi,  dunque,  dar  gloria  a  Dio.  Ma,  forse,  non  ricevi  questa
                  Scrittura. È così: si professano diffusori del solo Vangelo e i soli suoi difensori.
                  Rispondano, dunque, al Vangelo. Quello che dico nelle tenebre, dice, ditelo alla luce,
                  e ciò che vi vien detto all’orecchio, predicatelo sopra i tetti (Mt 10,27). Ormai non è
                  lecito  tacere.  Fino  a  quando  si  tiene  nascosto  quello  che  Dio  ordina  di
                  manifestare?  Fino  a  quando  è  nascosto  il  vostro  Vangelo?  Penso  al  vostro
                  Vangelo, non quello di Paolo, perché egli sostiene che il suo non è coperto. È
                  chiarissimo che siete sulla via della perdizione. O non accettate neanche Paolo?
                  Da alcuni ho inteso questo. Perché tra di voi non siete tutti d’accordo, anche se
                  tutti dissentite da noi.
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