Page 101 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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riempirai  forse  di  concubinari,  di  incestuosi,  di  libidinosi  e  di  effeminati,  di
                  invertiti e di ogni specie di immondi? Scegliete dunque tra le due cose: o che si
                  salvano tutti questi mostri di uomini, o il numero dei salvati si riduce ai pochi
                  continenti. In un caso come siete stretti, e quanto larghi nell’altro! Ma nessuno
                  di questi due casi conviene al Salvatore. E che?  Sarà coronata la turpitudine?
                  Nulla è meno decente per l’Autore dell’onestà. Saranno tutti dannati, eccetto il
                  piccolo numero dei continenti? Non è questo esser Salvatore. Rara è sulla terra
                  la continenza; né per un così piccolo guadagno quella pienezza si è annichilita
                  sulla terra. E in che modo tutti abbiamo da essa ricevuto se ha concesso ai soli
                  continenti  la  partecipazione  di  sé?  A  questo  non  rispondono,  ma  neppure  a
                  quest’altro,  penso  io:  se  in  cielo  c’è  posto  per  l’onestà  e  non  possono  stare
                  insieme  l’onesto  e  il  turpe,  come  non  ci  può  essere  società  tra  la  luce  e  le
                  tenebre,  è  chiaro  che  nel  luogo  della  salvezza  non  vi  può  essere  posto  per
                  nessuno  degli  immondi.  Se  uno  pensa  diversamente  lo  rimprovera  la  voce
                  dell’Apostolo che dice, togliendo ogni ambiguità: Quelli che operano tali cose non
                  possederanno il Regno di Dio (Gal 5,21). Da quale caverna verrà ora fuori questa
                  piccola volpe? Penso che sia stata presa nella fossa, nella quale si è fatta come
                  due buchi, uno per entrare e uno per uscire. Così era abituata a fare. Vedi ora
                  come da una parte  e  dall’altra le  è  preclusa l’uscita. Se  nei cieli  colloca i soli
                  continenti,  viene  meno  per  la  massima  parte  la  salvezza;  se  vuol  mettere
                  insieme con i continenti ogni specie di sporcizie non c’è più onestà. Ma é più
                  giusto che perisca essa, e non potendo uscire né di qui né di là resti per sempre
                  rinchiusa e prigioniera nella fossa che ha scavato.

                  4.  Alcuni  dissenzienti  tuttavia  dagli  altri  dicono  che  il  matrimonio  si  può
                  contrarre solo da persone vergini. Ma non vedo quali ragioni possano addurre
                  per  giustificare  questa  distinzione.  Solo  questo  risulta  evidente,  che  fanno  a
                  gara tra di loro per lacerare con denti di vipera i sacramenti della Chiesa, come
                  le viscere della madre, ognuno a suo capriccio. Quello, infatti, che pretendono
                  circa i primi coniugi, che cioè erano vergini, non pregiudica affatto la libertà del
                  matrimonio, per cui non sia lecito contrarlo dai non vergini. Ma non so che cosa
                  sussurrino  di  aver  trovato  nel  Vangelo  che  pensano  dar  ragione  alla  loro
                  opinione.  Forse  quel  passo  dove  il  Signore,  premessa  la  testimonianza  della
                  Genesi: E Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza, li creò maschio e femmina,
                  dopo  aggiunse:  Dunque quello che Dio ha unito l’uomo non separi (Gen  1,27;  Mc
                  10,10). «Questi, dicono, Dio li ha uniti perché erano vergini entrambi, e ormai
                  non si possono più separare: Non sarà, invece, da Dio un’altra unione fatta in
                  diverse  condizioni».  «Chi  ti  ha  detto  che  Dio  li  ha  uniti  perché  erano  forse
                  vergini?», riprende. «Lo erano, ma non è lo stesso dire che furono uniti vergini e
                  dire  che  furono  uniti  perché  vergini.  Quantunque  neppure  questo  sia  detto
                  espressamente,  che  cioè  erano  vergini,  sebbene  in  realtà  lo  fossero.  È  stata
                  espressa la diversità dei sessi, non la verginità, essendo detto: Li creò maschio e
                  femmina.  E  con  ragione.  L’unione  matrimoniale  non  richiede  l’integrità  del
                  corpo,  ma  l’attitudine  dei  sessi.  Giustamente  perciò  nell’istituirla  lo  Spirito
                  Santo  espresse  il  sesso,  e  non  parlò  della  verginità,  né  diede  occasione  alle
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