Page 89 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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comando dello Sposo che dice: Prendeteci le volpi piccoline che guastano le vigne.
Non ti sembra forse preso colui che, soffuso di rossore, in quanto si vergogna
del suo giudizio, è testimonio della confusione e pentimento propri, sia che
odiasse un uomo degnissimo, sia che amasse solo con la lingua e a parole colui
dal quale ha avuto prova di essere amato con le opere e in verità? Preso
davvero, e preso per il Signore, secondo che ha detto chiaramente: Prendeteci.
Oh! Potessi io prendere così tutti quelli che mi avversano senza motivo, per
acquistarli, o restituirli a Cristo! Così, così siano confu si e coperti di ignominia
quelli che attentano alla mia vita, retrocedano e siano-umiliati quelli che tramano la mia
sventura (Sal 34,4), in quanto sia anch’io trovato obbediente allo sposo, e prenda
anch’io le volpi, non per me, ma per lui. Ma ritorni il sermone al suo principio,
perché la serie delle spiegazioni proceda secondo il suo ordine.
5. Prendeteci le volpi piccoline che guastano le vigne.
III. Questo è un passo morale, e secondo la disciplina morale abbiamo già
mostrato che queste vigne spirituali non sono altro che gli uomini spirituali, dei
quali essendo tutte le cose interiori coltivate, e tutte germoglino e facciano
frutto, producendo spirito salutare, come fu detto del Regno di Dio, così di
queste vigne ugualmente del Signore degli eserciti, possiamo dire che sono
dentro di noi. Si dice poi nel Vangelo che il regno sarà dato a un popolo che gli
farà produrre frutti. Questi sono quelli che Paolo enumera dicendo: Il frutto dello
Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, continenza,
castità (Gal 5,22-23). Questi frutti sono i nostri profitti. Questi sono accetti allo
Sposo, perché di noi Egli ha cura. Ma degli arbusti si cura Iddio? Il Dio-Uomo
ama gli uomini e non gli alberi, e i nostri profitti li considera frutti suoi. Osserva
con diligenza il loro tempo; si rallegra quando appaiono, ed è sollecito perché
non vadano perduti per noi una volta apparsi, anzi, perché non vadano perduti
per lui: si considera, infatti, come uno di noi. Perciò provvede a che siano
catturate per sé le piccole volpi che tendono insidie per portarsi via esse i
novelli frutti. Prendeteci, dice, le volpi piccoline che guastano le vigne. E quasi uno
gli dicesse: «Ti preoccupi troppo presto, non è ancora venuto il tempo dei
frutti», «Non è così risponde già la nostra vigna è in fiore. Dopo i fiori non
tardano i frutti: appena quelli cadono, spuntano questi e si fanno subito
vedere».
6. Questa parabola riguarda questo nostro tempo. Vedete questi novizi? Sono
da poco venuti, da poco si sono convertiti. Non possiamo dire di essi che la
nostra vigna ha fiorito; fiorisce infatti ora. Per il momento, quello che vedete
apparire in essi è un fiore, il tempo dei frutti non è ancora venuto. È un fiore la
nuova vita, fiore il tenore recente di una condotta più morigerata, hanno messo
una faccia disciplinata e una compostezza in tutto il corpo. Fanno piacere, lo
confesso, queste cose che colpiscono l’occhio; è più trascurato l’esterno culto del
corpo e degli abiti, la parola è più rara, il volto più ilare, lo sguardo più
modesto, l’incesso più grave. Ma poiché hanno cominciato ad essere così da