Page 82 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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I. Che cosa è la «maceria», o quali le sue aperture nelle quali dimora la colomba. II. L’anima si fa
                  queste  aperture  nella  «maceria»  degli  angeli  e  si  scava  la  roccia,  cioè  Cristo,  sull’esempio  di
                  Paolo e di Davide. III. I due generi della contemplazione della maestà divina; chi è che viene
                  schiacciato dalla visione della gloria e chi no. IV. La Chiesa abita nella roccia nei fedeli perfetti,
                  nella  «maceria»  nei  meno  perfetti,  in  terra  in  una  fossa  a  causa  degli  infermi.  A  chi  dice:
                  «Mostrami il tuo volto, risuoni la tua voce ecc.».


                  I. 1. Mia colomba nelle fenditure della roccia, nelle aperture della maceria. La colomba
                  ha trovato rifugio non solo nelle fenditure della roccia, ma anche negli anfratti
                  della maceria. Che se per «maceria» intendiamo non una congerie di pietre, ma
                  la  comunione  dei  santi,  vediamo  se  per  aperture  della  maceria  abbia  voluto
                  intendere  luoghi  lasciati  vuoti  dagli  angeli  che  sono  decaduti  a  causa  della
                  superbia, e che devono essere occupati dagli uomini, come rovine da restaurarsi
                  con pietre vive. Per questo dice l’Apostolo Paolo: Stringendovi a lui pietra viva,
                  anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale (1
                  Pt 2,4-5). Né penso sia fuori luogo se diciamo che la custodia degli angeli tiene il
                  posto  della  maceria  nella  vigna  del  Signore,  che  è  la  Chiesa  dei  predestinati,
                  dicendo san Paolo: Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per
                  servire coloro che devono entrare in possesso della salvezza? (Eb  1,14).  E  il  Profeta:
                  L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva (Sal 33,8). E se
                  è così starà bene quel senso, perché due cose consoleranno la Chiesa nel tempo
                  del suo pellegrinaggio: riguardo al passato, la memoria della passione di Cristo,
                  e  riguardo  al  futuro  il  fatto  che  pensa  e  ha  fiducia  di  essere  ammessa
                  nell’assemblea dei Santi. Essa considererà queste due cose quasi fosse dotata di
                  occhi  davanti  e  di  dietro,  con  insaziabile  desiderio;  e  la  vista  delle  due  cose,
                  molto  piacevole,  le  serve  di rifugio  nei  mali  e  nel  dolore.  Piena  consolazione
                  quando non solo sa cosa debba aspettarsi, ma anche da chi lo aspetta. Attesa
                  senza dubbi, che è garantita dalla morte di Cristo. Come può aver dubbi per la
                  grandezza del premio, quando considera la dignità del prezzo? Con quale gioia
                  guarda con la mente le fenditure per le quali è scaturito il prezzo del sangue
                  sacrosanto! Con quale gioia passa per gli anfratti della maceria, vede le stanze e
                  i posti che sono molti e diversi nella casa del Padre, nei quali deve collocare i
                  suoi figli secondo la diversità dei loro meriti! E per ora, unica cosa che può fare,
                  riposa in essi con la sola memoria, rivestendo già con l’animo il celeste abitacolo
                  che viene di lassù. Avverrà poi che abiterà le rovine quando abiterà con il corpo
                  e con la mente le aperture della maceria; quando illustrerà con la sua universale
                  presenza quei domicili vuoti che gli antichi abitatori hanno abbandonato, né vi
                  apparirà più anfratto alcuno nella celeste maceria, che godrà anch’essa di essere
                  reintegrata e ritornata perfetta.

                  II  2.  Oppure,  se  meglio  ti  garba,  diremo  che  queste  caverne  non  vengono
                  trovate,  ma  fatte  dalle  menti  studiose  e  pie.  In  che  modo?  Chiedi.  Con  il
                  pensiero e il desiderio. Cede infatti come una materia fragile la pia maceria al
                  desiderio  dell’anima,  cede  alla  pura  contemplazione,  cede  alla  frequente
                  orazione. L’orazione del giusto, infatti, penetra i cieli (Eccli 35,21). Non le altezze di
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