Page 76 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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dare odore, ma venderlo. Ma siccome tutto facevano nella carità, in verità non
                  vendettero il profumo, malo diedero.

                  7. Se poi le vigne significano le anime, i fiori le opere, l’odore la stima, i frutti
                  che cosa significano? Il martirio. E veramente il frutto della vite è il sangue del
                  martire.  Quando avrà dato ai suoi  amici il sonno, ecco dono del Signore i figli, sua
                  grazia il frutto del grembo (Sal 126,2-3). Quasi avrei detto frutto della vite. Perché
                  non dire il sangue dell’uva sangue purissimo, sangue dell’innocente, sangue del
                  giusto?  Perché  non  il  mosto  rosseggiante,  provato,  prezioso,  della  vigna  di
                  Sorech,  spremuto  dal  torchio  della  passione?  Preziosa,  infine,  al  cospetto  del
                  Signore la morte dei suoi santi (Sal  115,15).  Questo  riguardo  alle  vigne  di  cui  è
                  detto che hanno dato il loro profumo.

                  8. Così se preferiamo riferire questo passo ai tempi della grazia, o, se si ama
                  meglio ritenere che riguarda i Padri poiché la vigna del Signore degli eserciti è il
                  popolo d’Israele (Is 5,7) il senso sarà: i Profeti e i Patriarchi sentirono l’odore di
                  Cristo che doveva nascere e morire, ma non diedero allora lo stesso odore suo,
                  perché non esibirono nella carne colui che avevano presentito nello spirito. Non
                  diedero  il  suo  odore,  né  ne  pubblicarono  il  segreto,  aspettando  che  fosse
                  rivelato a suo tempo. Chi in verità allora avrebbe capito la sapienza nascosta nel
                  mistero, non esposta nella carne? Così le vigne allora non diedero il loro odore.
                  Ma lo diedero in seguito, quando per successive generazioni diedero al mondo
                  Cristo, che nasceva da loro secondo la carne, partorito da una vergine. Allora
                  veramente  dico,  quelle  vigne  spirituali  diedero  il  loro  profumo,  quando
                  apparve la benignità e l’umanità del Salvatore nostro Dio, e cominciò ad essere
                  presente  nel  mondo  colui  che  pochi  avevano  presentito  quando  era  ancora
                  assente.
                  Quell’uomo,  per  esempio,  che  toccando  Giacobbe  e  sentendo  il  Cristo  aveva
                  detto:  Ecco  l’odore  del  mio  figlio  come  l’odore  di  un  campo  pieno  che  il  Signore  ha
                  benedetto (Gen 27,27), dicendo questo aveva le sue delizie che riteneva per sé,
                  senza comunicarle ad alcuno. Ma quando venne la pienezza del tempo nel quale Dio
                  mandò il Figlio suo fatto da donna, fatto sotto la legge per redimere coloro che erano
                  sotto la legge (Gal 4,4-5), allora l’odore che era in lui si sparse ovunque, talmente
                  che sentendolo dagli estremi confini della terra la Chiesa esclamò: Olio sparso è il
                  tuo nome (Cant 1,2-3), e le giovanette corsero all’odore di quell’olio. Così questa
                  vigna sparse  il suo profumo,  e in quel tempo  lo  sparsero anche le altre  nelle
                  quali c’era stato questo stesso profumo. Come non lo avrebbero dato coloro dai
                  quali  proveniva  Cristo  secondo  la  carne?  È  stato  detto  pertanto  che  le  vigne
                  diedero  il  loro  odore,  sia  perché  le  anime  fedeli  spandono  dappertutto  una
                  buona  fama  di  sé,  sia  perché  sono  stati  rivelati  al  mondo  gli  oracoli  e  le
                  rivelazioni  dei  Padri,  e  in  tutta  la  terra  si  sparse  il  loro  profumo,  a  detta
                  dell’Apostolo:  Dobbiamo  confessare  che  grande  è  il  mistero  della  pietà:  Egli  si
                  manifestò nella carne, fu giustificato nello spirito, apparve agli Angeli, fu annunziato ai
                  pagani, fu creduto nel mondo, fu assunto nellagloria (1 Tm 3,16).
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