Page 71 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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perché tutti conoscevano il Signore, secondo che si legge nel Profeta: E mi
conosceranno tutti, dal più piccolo al più grande, dice il Signore (Ger 31,34).
III. 6. Se poi molti sono quelli che gemono, perché se ne indica uno solo? Voce di
tortora, dice; perché non «di tortore»? Forse l’Apostolo ha risolto questa
difficoltà dove dice che lo. Spirito Santo chiede per i santi con gemiti
inesprimibili. È così: viene detto che egli geme, perché è lui che fa i gementi. E
sebbene siano molti quelli che così senti gemere, parla la voce di uno solo per le
labbra di tutti. Perché non sarebbe proprio la voce di colui che la forma sulla
bocca dei singoli per le loro proprie necessità? A ciascuno è data una
manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune (1 Cor 3,6). La voce
manifesta ognuno, e lo indica presente. E senti dal Vangelo come lo Spirito
Santo ha una voce: Lo Spirito, dice, spira dove vuole, e senti la sua voce, e non sai
donde venga e dove vada (Gv 3,8). Anche se non lo sapeva quel maestro morto che
insegnava ai morti la lettera che uccide, sappiamolo noi che, passati dalla morte
alla vita per opera del vivificante Spirito, abbiamo la prova dalla nostra certa
quotidiana esperienza, sotto l’influsso della sua luce, che i nostri voti e gemiti
vengono da Lui e vanno a Dio, e là trovano misericordia agli occhi di Dio.
Quando mai infatti Dio non ascolterebbe la voce del suo Spirito? Ora egli sa che
cosa desideri lo Spirito, perché esso chiede per i santi secondo Dio.
7. Né la tortora ci fa pensare solo ai gemiti. Essa è simbolo anche di castità. Per
questo fu degna di essere offerta come ostia per il parto verginale. Dice infatti
così il Vangelo: Un paio di tortore o due colombini (Lc 2,24). E sebbene altrove si
sia soliti designare con la colomba lo Spirito Santo, tuttavia dato che essa è un
uccello libidinoso, non fu conveniente che essa venisse offerta in sacrificio al
Signore, se non in quell’età che non conosce libidine. Invece, della tortora non è
indicata l’età, perché se ne conosce la castità in qualsiasi età. E poi si contenta di
un solo compagno; perduto il quale non ne ammette più un altro,
rimproverando la molteplicità delle nozze tra gli uomini. Poiché, anche se forse
la colpa per l’incontinenza è veniale, la stessa così grande incontinenza è cosa
turpe. È vergognoso che nel campo dell’onestà la ragione abbia meno forza
nell’uomo che la natura nell’uccello. Si può vedere la tortora nel tempo della
sua vedovanza tenersi fortemente e infaticabilmente all’osservanza della sua
sacra vedovanza. La vedi ovunque sola, dappertutto la senti gemere; né la vedi
mai fermarsi su di un ramo verde, perché tu impari da essa ad evitare come
velenose le verdeggianti voluttà. Aggiungi che la tortora sta di preferenza sui
gioghi dei monti e sulle sommità degli alberi, cosa che si confà molto bene con il
proposito di mantenere la pudicizia, e così’ ci insegna a disprezzare le cose della
terra e ad amare quelle celesti.
8. Da queste cose si deduce che sia voce di tortora anche la predicazione della
castità. Da principio non fu udita questa voce sulla terra, ma piuttosto
quell’altra: Crescete e moltiplicatevi e riempite la terra (Gen 9,1). Inutilmente del
resto sarebbe risuonata quella voce della pudicizia, quando non si era ancora