Page 74 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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avranno  fatto  degni  frutti  di  penitenza  infatti  non  viene  prima  ciò  che  è
                  spirituale, ma ciò  che  è animale  si dirà  loro:  Quale frutto raccoglievate allora da
                  cose di cui ora vi vergognate? (Rm 6,21).

                  3. Io tuttavia penso che non si possa applicare questa parola a ogni popolo: ne è
                  indicato  precisamente  uno.  Non  si  dice  infatti  al  plurale  che  i  fichi  «hanno
                  messo fuori», ma al singolare, come di un solo fico che ha messo fuori i suoi primi
                  frutti,  e  questo  è  il  popolo  dei  Giudei,  a  mio  parere.  Quante  cose  dice  il
                  Salvatore  contro  questo  popolo,  attraverso  le  parabole  del  Vangelo!  Per
                  esempio: Un tale aveva un fico piantato nella vigna... (Lc 13,6). E altrove: Guardate il
                  fico e tutte le piante (Lc 21,29); e a Natanaele fu detto: Quando eri sotto il fico, io ti
                  ho visto (Gv 1,48). E di nuovo il Signore maledice il fico perché non ha trovato
                  frutto in esso. È detto bene fico, che, sebbene sia germogliato dalla buona radice
                  dei  Patriarchi,  non  volle  mai  crescere  in  altezza,  mai  alzarsi  da  terra,  mai
                  rispondere  alla  radice  con  ampiezza  di  rami,  con  generosità  di  fiori,  con
                  ricchezza di frutti. Male corrispondi con la tua radice, o albero piccolo, tortuoso,
                  nodoso. Poiché la radice è santa. Che cosa degno di essa appare nei tuoi rami? Il
                  fico, è detto, ha messo fuori i suoi primi frutti. Questi non li hai tratti da una nobile
                  radice, o razza cattiva. Ciò che vi è in essa viene dallo Spirito Santo, e perciò
                  tutto  gentile  e  soave.  Da  dove vengono  questi  frutti grossolani?  E  veramente
                  che cosa vi fu di non grossolano in quella nazione? Non certamente le azioni,
                  non i sentimenti né l’intelligenza; ma neppure i riti che usò nel culto di Dio. Gli
                  atti  infatti  erano  tutti  rivolti  alle  guerre,  gli  affetti  al  lucro,  l’intelligenza  alla
                  materialità  della  lettera,  il  culto  consisteva  nel  sangue  degli  animali  e  degli
                  armenti.

                  4. Ma dirà qualcuno: non avendo mai cessato quella nazione di produrre questi
                  frutti, vi fu sempre tempo di potatura, perché un unico tempo è adatto alle due
                  cose.  Non  è  così;  diciamo  che,  le  donne»hanno  partorito  non  quando
                  partoriscono, ma quando hanno dato alla luce il figlio. Diciamo che già gli alberi
                  hanno messo i fiori, non quando cominciano a fiorire, ma quando hanno finito.
                  Così pure è stato detto che il fico ha messo fuori i suoi primi frutti, non quando
                  ne  ha  prodotti  alcuni,  ma  quando  li  ha  messi  fuori  tutti,  cioè  alla  fine  della
                  produzione  di  essi.  Chiedi  quando  si  è  compiuto  questo  tempo  per  quel
                  popolo?  Quando  uccise  il  Cristo,  allora  fu  completa  la  sua  malizia,  secondo
                  quello che egli stesso aveva predetto: Colmate la misura dei vostri padri (Mt 23,32).
                  E perciò  sulla croce,  stando per rendere lo spirito:  Tutto è compiuto, disse  (Gv
                  19,30). O quale conclusione diede ai suoi primi frutti questo fico maledetto, e
                  pertanto condannato ad essere  seccato in eterno! O come sono  le cose  ultime
                  peggiori  delle  prime!  Cominciando  dai  frutti  inutili,  è  giunto  ai  perniciosi  e
                  velenosi.  O  grossolano  e  velenoso  sentimento  quello  di  odiare  un  uomo  che
                  risana  i  corpi  degli  uomini  e  ne  salva  le  anime!  O  grossolana  intelligenza,
                  proprio da buoi, da non comprendere Dio neanche nelle opere di Dio!

                  5. Si lamenterà forse il Giudeo, dicendo che io sono andato troppo in là nello
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