Page 63 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
P. 63

tradirà  (Mt  26,45).  Similmente  anche  adesso,  quasi  in  uno  stesso  momento
                  proibisce  che  si  svegli  la  sposa,  e  la  sveglia  dicendo:  Sorgi,  e  vieni.  Che  cosa
                  significa questo improvviso cambiamento di volontà o di consiglio? Penseremo
                  a una leggerezza dello Sposo che avrebbe voluto prima ciò che subito dopo non
                  ha voluto più? Niente affatto. Ma riconoscete quanto sopra, se ben ricordate, vi
                  ho  spiegato,  e  non  soltanto  una  volta,  cioè  l’alternarsi  dell’ozio  santo  con  la
                  necessaria  attività,  e  che  non  appartiene  a  questa  vita  l’abbondanza  della
                  contemplazione,  né  la  continuità  della  quiete,  mentre  urge  maggiormente  il
                  lavoro  imposto  dal  dovere,  e  più  costringente  ne  è  l’utilità.  Secondo  il  suo
                  costume perciò lo Sposo, quando sente che la diletta ha riposato un poco sul suo
                  seno, non esita a richiamarla nuovamente alle cose che sembrano più utili. Non
                  che la forzi contro il suo volere: non farebbe infatti egli stesso ciò che ha proibito
                  ad altri di fare. Ma essere trascinata dallo Sposo, è per la sposa ricevere da lui il
                  desiderio  di  essere  trascinata,  il  desiderio  delle  buone  opere,  il  desiderio  di
                  portar  frutto  per  lo  Sposo,  in  quanto  per  lei  vivere  è  lo  Sposo  e  morire  un
                  guadagno.

                  2. C’è anche un desiderio veemente che non solo la spinge a sorgere, ma a farlo
                  con  premura.  Così  dice  infatti  il  testo:  Sorgi,  affrettati  e  vieni.  Non  è  di  lieve
                  conforto quello che sente, vieni, e non va’, con le quali parole comprende che
                  non è tanto mandata, quanto condotta, e che lo Sposo verrà con lei. Che cosa
                  riterrà  difficile,  con  un  tale  compagno?  Ponimi,  dice  altrove,  accanto  a  te,  e
                  qualsiasi mano lotti pure contro di me (Gb 17,3). E così: Se dovessi camminare in una
                  valle  oscura  non  temerei  alcun  male,  perché  tu  sei  con  me  (Sal  22,4).  Non  viene
                  dunque  svegliata  contro  la  sua  volontà,  poiché  è  indotta  prima  a  volerlo:  e
                  questo  non  è  altro  che  il  desiderio  che  le  viene  infusa  del  santo  lucro  da
                  procurare.  Viene  anche  spronata  all’opera  prescritta  e  resa  più  sollecita
                  dall’opportunità del tempo. È tempo di agire (Sal 118,126), dice, o sposa, perché
                  l’inverno è passato (Cant 2,12) quando nessuno poteva operare. Anche la pioggia
                  che aveva inondato la terra impedendo le colture,  e, o soffocava i seminati  o
                  impediva le semine, è cessata, e l’acqua è scorsa via; sono apparsi i fiori nella nostra
                  terra  (Cant  2,11)  mostrando  che  è  arrivato  il  tepore  della  primavera,  tempo
                  adatto al lavoro e che si avvicina il tempo delle messi e dei frutti. Poi aggiunge
                  dove  e quale sia il primo  lavoro da fare:  È venuto, dice,  il tempo della potatura
                  (Cant  2,12).  Viene  dunque  condotta  alla  coltura  delle  vigne,  le  quali,  perché
                  possano produrre frutti abbondanti per i coloni, è anzitutto necessario che siano
                  liberate  dai  sarmenti  sterili,  tagliando  via  quelli  nocivi,  e  potando  la  parte
                  superflua. Questo secondo la lettera.

                  II.  3.  Ora  vediamo  quello  che  spiritualmente  ci  viene  suggerito  attraverso
                  questo schema quasi storico. Che le vigne siano le anime o le chiese, e quale sia
                  la ragione di questo senso, già l’ho detto e voi lo avete compreso, e non avete
                  bisogno di sentirvelo ripetere. Per revisionare queste anime o queste chiese, per
                  correggerle, istruirle, salvarle, è invitata un’anima più santa, che tuttavia abbia
                  ricevuto questo compito non spinta dalla sua ambizione, ma chiamata da Dio
   58   59   60   61   62   63   64   65   66   67   68