Page 61 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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riguardano Dio. La sposa si sente dire di alzarsi e di affrettarsi, certamente
verso gli interessi delle anime.
IV. La vera e genuina contemplazione comporta questo, che di tanto in tanto
riempie di zelo e di desiderio di acquistare a Dio altri che come lei lo amino,
quell’anima che ha fortemente acceso del fuoco divino, per cui molto volentieri
sospende il riposo della contemplazione per applicarsi alla predicazione; e
nuovamente, una volta raggiunto lo scopo, con tanto più ardore ritorni a questo
suo ozio, quanto più fruttuosamente ricorda di averlo interrotto; e così, una
volta saggiato il gusto della contemplazione, con più efficacia torni con alacrità
a occuparsi del bene delle anime. Del resto tra queste vicissitudini il più delle
volte l’anima è titubante e molto incerta, temendo, quando è contesa di qua e di
là dai suoi affetti, di lasciarsi andare più del giusto da una parte o dall’altra, e di
deviare così, sia pure per poco, dalla divina volontà. E forse voleva esprimere
questo stato d’animo il santo Giobbe quando diceva: Se mi corico dico: quando mi
alzerò? E di nuovo aspetto la sera (Gb 7,4); vale a dire: quando sono nel riposo mi
rimprovero di aver trascurato il lavoro, e se sono occupato rimpiango di aver
perso la quiete. Vedi come il sant’uomo è esitante tra il frutto del lavoro e il
sonno della contemplazione; e come, sebbene sempre intento a opere buone,
facesse sempre penitenza come se agisse male, e tutti i momenti cercasse
gemendo la divina volontà. Unico rimedio, infatti, in simili frangenti è cercar
rifugio nell’orazione e nel frequente gemito a Dio, perché si degni di mostrarci
continuamente che cosa, quando e in che modo egli vuole che noi facciamo.
Queste tre cose penso io, cioè la predicazione, l’orazione e la contemplazione
sono espresse e significate in tre parole. Giustamente viene detta amica l’anima
che si applica a procurare gli interessi dello Sposo predicando, consigliando,
servendo. Con ragione viene detta colomba quella che nell’orazione gemendo e
supplicando per i suoi peccati non cessa di conciliarsi la divina misericordia.
Giustamente è anche detta bella l’anima che ardente di celeste desiderio si
riveste del decoro della superna contemplazione, nelle ore solamente in cui può
farlo comodamente e opportunamente.
10. Ma vedi anche se possa adattarsi a questo triplice bene di un’unica anima
quello che è detto di quelle tre persone conviventi in una sola casa, amici e
familiari del Signore. Parlo di Marta che serviva, Maria che riposava, e Lazzaro
che in un certo modo gemeva sotto la pietra del sepolcro, chiedendo la grazia
della risurrezione. Queste cose sono state dette per il fatto che la sposa viene
presentata così solerte e vigilante nell’osservare le vie dello Sposo, di modo che
non le può essere nascosto quando e con quanta fretta verrà a lei, e non può
essere sorpresa ignorando quando è lontano e quando è vicino, e che perciò ha
meritato non solo di essere guardata con occhio di misericordia, ma è stata
degnata della gioia di udire le sue parole d’amore e di godere grandemente per
la voce dello Sposo.
11. Anche noi, sia pure arditamente, abbiamo aggiunto che qualsiasi delle