Page 62 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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nostre anime, se è similmente vigilante, verrà similmente salutata come amica,
consolata come colomba, abbracciata come bella. Sarà reputato perfetto colui
nell’anima del quale si noteranno queste tre cose unite convenientemente e
opportunamente; che cioè sappia gemere per sé ed esultare in Dio, e nello stesso
tempo sia in grado di venire in aiuto alle necessità del prossimo, cauto per sé,
utile ai suoi. Ma chi sarà capace di questo? Voglia Iddio che queste qualità si
conservino per lungo tempo in tutti noi, anche se non tutte nei singoli, ma le
singole in diversi, come sembra che ci siano oggi. Abbiamo, infatti, Marta come
amica del Salvatore in quelli che amministrano fedelmente le cose esterne.
Abbiamo anche Lazzaro come colomba gemente: i novizi, che da poco morti ai
peccati faticano per le ferite ancora fresche nel gemito, sotto il timore del
giudizio, e come gli uccisi che dormono nei sepolcri, di cui nessuno più si
ricorda, così essi non pensano alla stima, fino a che, al comando di Cristo, tolto
il peso del timore che premeva su di loro come masso di pietra, possano
respirare nella speranza del perdono. Abbiamo anche Maria contemplante in
coloro che attraverso un lungo tirocinio, sono riusciti a ottenere qualche cosa di
meglio e di più lieto, quando già fiduciosi del perdono si dilettano, senza
saziarsi mai, non più di rievocare dentro di sé la triste immagine dei peccati, ma
piuttosto di meditare giorno e notte nella legge del Signore, e ogni tanto,
contemplando anche a viso aperto con ineffabile gaudio la gloria dello Sposo,
vengono trasformati nella stessa immagine di chiarezza in chiarezza secondo
l’azione dello Spirito del Signore. Vedremo in un altro sermone a quale scopo
esorti la sposa ad alzarsi e affrettarsi colui che poco prima sembrava prenderne
le difese perché non fosse disturbata nel sonno. Ci assista lui stesso per farci
comprendere il significato di queste figure, lo Sposo cioè della Chiesa, Gesù
Cristo nostro Signore, che è sopra tutte le cose benedetto nei secoli. Amen.
SERMONE LVIII
I. Senso della parola in cui si dice alla sposa di affrettarsi e verso che cosa. II. Il tempo adatto
alla potatura e che cosa sia l’inverno e che cosa la pioggia che la impedisce. III. Quali sono le
nubi buone o cattive o le piogge, e quali i fiori che poi appassiscono. IV. La potatura della vigna
secondo il senso morale, cioè dell’anima e quando sia necessaria, cioè sempre.
I. 1. Sorgi, affrettati amica mia, mia colomba, mia bella e vieni (Cant 2,10). Chi dice
questo? Lo Sposo, senza dubbio. E non è forse egli stesso che poco prima
proibiva severamente di svegliare la diletta? Come mai, dunque, ora solo le
comanda di sorgere, ma anche di far presto? Viene in mente qualcosa di simile
nel Vangelo. Quella notte infatti in cui il Signore veniva tradito, avendo
comandato ai discepoli che erano con lui, stanchi per la lunga veglia, di dormire
ormai e riposarsi, nella stessa ora: Alzatevi, disse, andiamo, ecco è vicino chi mi