Page 54 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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In questo modo imparò anche la misericordia, sebbene la misericordia di Dio sia
eterna (Sal 102,17). Insegna anche lo stesso Dottore delle genti dove asserisce che
Cristo è stato lui stesso provato in ogni cosa come noi, escluso il peccato (Eb 4,15)
perché fosse misericordioso. Vedi come egli fu fatto ciò che era, e imparò quello
che sapeva, e presso di noi cercò delle fessure e finestre per esplorare più
accuratamente le nostre miserie. E tanti fori trovò nel nostro muro cadente e
pieno di fenditure quante furono le esperienze che nel suo corpo fece della
nostra infermità e corruzione.
2. Così dunque lo Sposo, stando dietro il muro, guardava attraverso le finestre e
i cancelli. E dice bene «stando», perché egli solo nella carne stette, egli che non
sentì il peccato della carne. Possiamo anche giustamente intendere nel senso che
stette per la potenza della divinità colui che soccombette per l’infermità della
carne, come dice egli stesso: Lo Spirito in verità è pronto, ma la carne è debole (Mt
26,41). Io penso che dimostri anche questo quanto il santo Davide diceva del
Signore riguardo a questo mistero, profetando come profeta del Signore,
parlando di Mosè, ma intendendo il Signore. Egli è infatti il vero Mosè che
davvero è venuto con l’acqua, e non solo con l’acqua, ma con l’acqua e il Sangue
(1 Gv 5,6). Dunque il citato Profeta: Disse di sterminarli, faceva dire al Padre, se
Mosè suo eletto non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, per stornare la sua collera
dallo sterminio (Sal 105,23). In quale maniera, chiedo io, Mosè poté stare sulla
breccia? Come poté stare se fu abbattuto, o non fu abbattuto se stette? Ma io ti
mostro, se vuoi, chi veramente stette sulla breccia. Non conosco nessun altro
che abbia potuto far questo se non il mio Signore Gesù, il quale certamente nella
morte era vivo, il quale fu abbattuto nel corpo sulla croce, mentre per la divinità
stava con il Padre, per un lato supplicando per noi, per l’altro mostrandosi
propizio insieme con il Padre. E stava dietro il muro mentre ciò che in Lui
giaceva era manifesto nella carne, mentre ciò che in Lui stava, in certo qual
modo si nascondeva dietro la carne; cioè un solo e medesimo, manifesto come
uomo e nascosto come Dio.
II. 3. E per ognuno di noi che desideriamo l’avvento di Lui, penso che egli stia
dietro la parete, mentre questo nostro corpo, che è certamente corpo di peccato,
ci nasconde per ora il suo volto, e ci vela la sua presenza. Infatti, finché abitiamo
nel corpo siamo in esilio lontani dal Signore (2 Cor 5,6). Non perché nel corpo, ma
perché in questo corpo che viene dal peccato e non è senza peccato. E affinché
tu sappia che sono impedimento non i corpi, ma i peccati, senti cosa dice la
Scrittura: I nostri peccati hanno scavato un abisso tra noi e il nostro Dio (Is 59,2). E
magari mi sia di ostacolo soltanto il muro del corpo, e unico impedimento per
me sia il peccato che è nella carne, e non si interpongano invece molte macerie
dei vizi! Temo infatti, oltre il male che è nella natura, di avervi aggiunto per mia
propria iniquità molti altri mali che costituiscono un ostacolo tra me e lo Sposo,
di modo che per dire la verità dovrei dire che egli sta, non dietro il muro, ma
piuttosto dietro le pareti.