Page 51 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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tutte le cose Dio benedetto nei secoli. Amen.



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                  I. Per quale motivo lo sposo è paragonato alla capra e al cerbiatto. II. Dobbiamo giudicare noi
                  stessi per non essere giudicati.


                  I. 1. Il mio diletto è simile a un capriolo e a un cerbiatto (Cant 2,9). Questo versetto
                  dipende dal precedente. Colui che aveva descritto poco fa come uno che saliva
                  e si avvicinava saltando, ora lo paragona a un capriolo e a un cerbiatto. Questo
                  paragone è ben a proposito, perché questo genere di animali è veloce nella corsa
                  e agile nel salto. Pertanto qui si parla dello Sposo, e lo Sposo stesso è la Parola.
                  Ora il Profeta dice di Dio che velocemente corre la sua parola (Sal 147,15) e quel
                  passo conviene molto bene a questo, dove lo Sposo, che  è la Parola di Dio, è
                  descritto  come  uno  che  sale  e  valica  i  monti  proprio  come  un  capriolo  e  un
                  cerbiatto. Questa è la ragione della similitudine. Aggiungi, inoltre, perché non
                  venga  trascurato  alcun  aspetto  della  similitudine,  che  il  capriolo  non  solo  si
                  distingue per la velocità della corsa, ma anche per l’acutezza della vista. Questo
                  riguarda quella parte del racconto in cui si dice che lo Sposo non solo sale, ma
                  scavalca,  perché  senza  un  acuto  e  perspicace  intuito,  specialmente  correndo,
                  non  potrebbe  distinguere  dove  salire  e  dove  oltrepassando  scavalcare.
                  Altrimenti, per designare solamente la sua velocità nel venire, poteva bastare il
                  solo paragone del cerbiatto: si sa, infatti, che questi è rapidissimo nel correre.
                  Ora  invece,  poiché  questo  Sposo,  anche  se  preso  da  ardente  amore  sembri
                  volare  verso  gli  amplessi  della  sposa,  sa  tuttavia  dirigere  con  prudente
                  considerazione i suoi passi, o piuttosto i suoi salti ponendo con cautela il piede
                  nel  punto  giusto;  per  questo,  giustamente,  fu  assimilato  pure  al  capriolo,
                  affinché,  mentre  la  velocità  del  cervo  esprimeva  il  suo  desiderio  di  salvare,
                  l’acume del capriolo esprimeva il giudizio della sua elezione. Cristo, infatti,  è
                  giusto  e  misericordioso,  salvatore  e  giudice;  e poiché  ama,  vuole  che  tutti  gli
                  uomini siano salvi e arrivino alla conoscenza della verità; e poiché giudica, sa
                  chi sono i suoi, e conosce quelli che ha eletti da principio.

                  2.  Questi,  pertanto,  sono  i  due  beni  dello  Sposo,  la  misericordia,  cioè,  e  la
                  giustizia, raffigurati in questi due animali a noi presentati dallo Spirito Santo,
                  affinché in testimonianza dell’integrità e perfezione della nostra fede, anche noi,
                  imitando il Profeta, cantiamo al Signore la sua misericordia e la sua giustizia. Io
                  non dubito che si possano trovare altri sensi circa la natura di questi da coloro
                  che se ne intendono e sono investigatori di queste cose, che possano adattarsi
                  utilmente e congruamente allo Sposo. Ma quello che abbiamo detto penso che
                  possa  bastare  a  rendere  ragione  dell’addotta  similitudine.  Molto  a  proposito
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