Page 45 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
P. 45

come furono dette, senza tener conto dello stile, come in tutti gli altri sermoni,
                  onde facilmente venga recuperato ciò che per caso sia stato omesso. Per la qual
                  cosa  sentite  quest’altro:  Eccolo  che  viene  saltando  sui  monti,  valicando  le  colline
                  (Cant 2,8). Parla dello Sposo, il quale veramente è salito sui monti quando fu
                  mandato  dal  Padre  ad  evangelizzare  i  poveri,  non  ha  disdegnato  di  servirsi
                  degli  Angeli,  divenuto  lui  stesso  Angelo  del  Gran  Consiglio;  lui  che  era  il
                  Signore. Discese personalmente sulla terra lui che era solito delegare degli altri;
                  personalmente  il  Signore  ha  manifestato  la  sua  salvezza,  agli  occhi  dei  popoli  ha
                  rivelato la sua giustizia (Sal 97,2). Essendo dunque tutti, secondo il detto di San
                  Paolo, spiriti mandati a servire quelli che conseguono l’eredità della salvezza,
                  colui che era sopra di loro si fece uno di loro tra di essi, dissimulando l’ingiuria
                  e accumulando la grazia. Ma ascolta lui stesso: Non sono venuto, dice, per essere
                  servito, ma per servire e dare la mia vita per molti (Mt 20,28). Questo, nessuno degli
                  altri lo ha fatto, così che egli ha superato con fedeli e devoti ossequi quelli stessi
                  che erano apparsi come servitori. Buon ministro lui che ha dato la sua carne in
                  cibo, il sangue in bevanda, la vita come prezzo. Buono davvero lui che ardente
                  di spirito, fervente  di carità, devoto per la pietà, non solo  sale sui monti,  ma
                  sorpassa  le  colline,  vale  a  dire  supera  e  vince  per  l’alacrità  nel  servire,  come
                  colui che Dio, il suo Dio, ha unto con olio di letizia tra i suoi compagni, per cui
                  singolarmente  esultò  come  gigante  che  percorre  la  strada.  Così  sorpassò
                  Gabriele e lo prevenne alla Vergine, come attesta lo stesso Arcangelo quando
                  dice: Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te! (Lc 1, 28). E che? Colui che hai
                  lasciato in cielo lo trovi adesso nell’utero? In che modo? Volò e «prevolò» sulle
                  ali  del  vento.  Sei  stato  vinto,  o  Arcangelo,  ti  ha  sorpassato  colui  che  ti  ha
                  mandato innanzi.

                  2. Oppure saliva sui monti quando un tempo era solito apparire ai padri, il che
                  sembra convenire maggiormente alla lettera del testo. Non dice infatti: «che sale
                  sui  monti»,  ma  che  sale  nei  monti  affinché  si  comprenda  che  sale  in  essi  lui
                  stesso che fa e dà di salire; come parla nei Profeti opera nei giusti quando agli
                  uni  fornisce,  le  parole,  agli  altri  le  opere.  Aggiungi  che  alcuni  di  loro
                  rappresentavano la sua persona, di modo che ognuno di loro parlava non come
                  un angelo, ma come il Signore. Per esempio quell’Angelo che parlava, con Mosè
                  non  diceva:  «Io  sono  del  Signore»,  ma  Io  sono  il  Signore  (Es  10,2;  31,13...).  E
                  questo capitava spesso. Saliva dunque nei monti, vale a dire negli Angeli, nei
                  quali parlava e mostrava la sua presenza tra gli uomini. Saliva agli uomini, ma
                  negli Angeli, non in sé: non nella sua natura, ma in una creatura soggetta. Chi
                  infatti sale, passa da luogo in luogo, il che non succede in Dio; dunque saliva
                  nei monti, cioè negli Angeli lui che non poteva farlo in sé; e saliva fino ai colli,
                  cioè ai Patriarchi e ai Profeti e agli altri uomini spirituali della terra. Ma valicava
                  pure i colli quando non solo ai grandi e spirituali uomini, ma anche ad alcuni
                  del  popolo  e  anche  ad  alcune  donne  si  degnò  di  parlare  e  di  apparire  sotto
                  forma di Angeli.

                  II. Oppure per colli intende le potestà dell’aria che non figurano ormai più fra i
   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49   50