Page 41 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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voce del mio diletto. Essa è l’amica e gioisce grandemente per la voce dello Sposo.
                  E  aggiunge:  Eccolo,  viene  saltando  per  i  monti,  balzando  per  le  colline  (Cant  2,8).
                  Conosciuta, per averne udita la voce, la presenza dello Sposo, subito fissa bene
                  gli occhi curiosi per vedere colui che aveva udito. L’udito conduce alla vista: la
                  fede viene dall’udito, e per essa vengono mondati i cuori perché possa vedersi
                  Dio;  così  infatti  è  scritto:  Purificando con la fede i cuori (At  15,9).  Vede  dunque
                  venire  colui  che  aveva  udito  parlare,  osservando  anche  qui  lo  Spirito  Santo
                  quell’ordine  che  presso  il  profeta  è  così  descritto:  Ascolta,  o  figlia,  e  vedi  (Sal
                  44,11). E perché si noti con più certezza che non a caso né senza ragione, ma di
                  proposito e con ragione (quella ragione che prima abbiamo addotta) in questo
                  passo  si  pone  l’udito  prima  della  vista,  guarda  come  questo  stesso  ordine  si
                  trova osservato da quel santo che dice a Dio: Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora
                  i miei occhi ti vedono (Gb 42,5). Ma anche dove si racconta come lo Spirito Santo
                  nel giorno della Pentecoste discese sugli Apostoli, non si dice forse che l’udito
                  ha prevenuto la vista? Si dice infatti: Venne all’improvviso dal cielo un rombo come
                  di vento che si abbatte gagliardo; e più sotto: Apparvero loro lingue come di fuoco (At
                  2,2-3). Anche qui dunque si dice che prima l’udito ha percepito la venuta dello
                  Spirito  Santo;  e  poi  la  vista.  E  di  questo  basti,  perché  anche  voi,  se  volete
                  ricercare su questo argomento, potrete trovare in altri passi della Sacra Scrittura
                  cose del genere.

                  II. 3. Ma ora consideriamo quella cosa che richiede una più diligente ricerca, ed
                  è assai difficile a comprendersi, per cui ho assolutamente bisogno, lo confesso,
                  dell’aiuto  dello    Spirito  Santo,  perché  possa  mettere  induce  quali  siano  quei
                  monti  o quelle colline sulle quali  la Chiesa  ha contemplato con felice  visione
                  salire e saltare lo Sposo, credo quando veniva per operare la redenzione di colei
                  della quale aveva anche desiderato la bellezza. Io penserei in questo modo, e
                  senza  incertezze  perché  trovo  qualcosa  di  simile  nel  Profeta,  dove  questi
                  evidentemente,  sotto  l’azione  dello  Spirito,  prevede  e  descrive  l’avvento  del
                  Salvatore.  Nel  sole  ha  posto  la  sua  tenda,  ed  egli  come  Sposo  che  esce  dalla  stanza
                  nuziale, esulta come un prode che percorre la via: egli sorge da un estremo del cielo, e la
                  sua corsa raggiunge l’altro estremo (Sal 18,6-7). Questa  corsa e  questa rincorsa  è
                  conosciutissima;  ed  è  pure  molto  noto  da  chi  fu  iniziata  e  terminata.  Che
                  dunque? Ci dipingeremo, leggendo queste cose sia nel Salmo sia nel presente
                  Cantico, un uomo gigante, di alta statura, preso d’amore per una certa donnetta
                  assente,  e  mentre  si  affretta  ai  desiderati  amplessi,  sorpassa  questi  monti  e
                  queste colline che vediamo innalzarsi a tanta altezza con la loro mole materiale
                  sopra le pianure della terra, e di cui alcuni innalzano le loro vette fin sopra le
                  nubi! Ma non è cosa decente fermarsi su immaginazioni corporee del genere,
                  specialmente trattandosi qui di un cantico spirituale; e  questo non  è neppure
                  lecito a noi che ricordiamo di avere letto nel Vangelo che Dio è spirito e che coloro
                  che lo adorano lo devono adorare nello spirito (Gv 4,24).

                  4. Chi sono pertanto quei monti e colli spirituali, perché poi conseguentemente
                  li conosciamo e quali salti lo Sposo, che è Dio, e perciò spirito, faceva in essi e
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