Page 31 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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stesso e il prossimo in quanto amano Dio; ami il nemico in quanto forse un
giorno lo amerà anche lui; che ami i consanguinei con pii familiarità, secondo la
natura; i suo maestri spirituali con più profusione per la grazia, e in questa
maniera ami con un amore ordinato tutte le altre cose di Dio, disprezzando la
terra, sospirando il cielo, usando di questo mondo come se non ne usasse, e che
fra le cose di cui si serve e di cui fruisce discerne con un certo intimo sapore
della mente le transitorie dalle eterne, e alle transitorie dà relativa importanza, e
cura solamente ciò che è necessario e in quanto è tale, abbracciando con eterno
desiderio le cose eterne, dammi un tale uomo, dico, e io ardisco di dichiararlo
sapiente in quanto per lui tutte le cose hanno veramente sapore secondo quello
che sono, e in verità e con sicurezza egli può gloriarsi e dire: Ha ordinato in me la
carità. Ma dov’è quest’uomo, o quando si trovano queste cose? Lo dico
piangendo: fino a quando odoriamo e non gustiamo, vedendo davanti a noi la
patria senza raggiungerla, sospirando e salutandola da lontano? O Verità, patria
degli esuli, fine dell’esilio! Ti vedo ma non mi si lascia entrare, trattenuto dalla
carne, ma neanche degno di esservi ammesso, lordo Come sono di peccati. O
Sapienza che ti estendi da un confine all’altro forte nel costituire e contenere le
cose, e disponi tutte le cose con soavità nel suscitare e ordinare gli affetti! Dirigi
i nostri atti come lo richiede la nostra temporale necessità, e disponi i nostri
affetti come richiede la tua eterna verità, perché ognuno di noi possa con
sicurezza gloriarsi in te e dire: Ha ordinato in me la carità. Tu sei infatti la forza di
Dio e la sapienza di Dio, o Cristo Sposo della Chiesa e Signore nostro, Dio
benedetto nei secoli. Amen.
SERMONE LI
I. I fiori o i frutti di cui è ripiena la Chiesa e l’anima fedele. II. La sposa cerca di sostentarsi con
la fede e le opere delle giovinette, perché lo sposo è assente. III. Quale sia la sinistra, quale la
destra dello sposo e quali le conseguenze di questi nomi. IV. Quando la mente ha la sinistra
sotto il suo capo, quando sopra; la speranza che è fra l’una e l’altra.
I. 1. Circondatemi di fiori, stipatemi di frutti, perché languisco d’amore (Cant 2,5). È
cresciuto l’amore perché più numerosi del solito ne sono stati gli incentivi. Vedi
infatti con quanta larghezza questa volta le sia stato concesso non solo di vedere
ma anche di parlare con il diletto. Nella stessa visione che le è stata concessa
egli le si è mostrato con volto più sereno, con parole più dolci, con discorsi più
prolungati. Né solo ha goduto della sua conversazione, ma ha avuto motivo di
gloriarsi delle sue lodi. Inoltre ha sperimentato il refrigerio della sua ombra, si è
cibata del suo frutto, ha bevuto al suo calice. Non si può infatti pensare che sia
uscita digiuna dalla cella vinaria, nella quale si vanta di essere stata
ultimamente introdotta; ma assetata si, perché chi beve ne avrà ancora sete (Eccli
24,29). Dopo tutte queste cose, andatosene, come di solito, lo Sposo, essa si