Page 25 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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diversi  doni  e  carismi,  secondo  le  ricchezze  della  sua  gloria:  di  questo  mi
                  ricordo di aver altrove ampiamente discusso. Non sono forse queste cose nascoste
                  presso di me, sigillate nei miei forzieri? (Dt 32, 34). Dunque,  secondo le diversità
                  delle celle vi sono diverse specie di grazie, e a ciascuno si manifesta lo Spirito
                  per  l’utilità  comune.  E  sebbene  a  uno  venga  concesso  il  linguaggio  della
                  sapienza, a un altro il linguaggio della scienza, a un altro il dono della profezia,
                  a un altro il dono di far guarigioni, a un altro la varietà delle lingue, ad altri
                  l’interpretazione  delle lingue,  e ad altri simili doni non potrà tuttavia uno  di
                  costoro dire per queste cose che fu introdotto nella cella vinaria. Difatti questi
                  doni provengono da altre celle e tesori.

                  4. Ma se uno pregando ottiene di essere rapito in estasi contemplando qualche
                  divino arcano, e subito ritorni in sé acceso da veemente amore, ardente di zelo
                  per la giustizia, nonché ferventissimo in tutti gli studi spirituali e nell’esercizio
                  delle  sue  mansioni,  di  modo  che  possa  dire:  Ardeva  il  cuore  nel  mio  petto,  al
                  ripensarci  è  divampato  il  fuoco  (Sal  38,4);  costui  veramente  quando  avrà
                  cominciato,  per  l’abbondanza  della  carità,  a  dare  segni  di  una  ubriachezza
                  buona e salutare del vino di delizia, dimostrerà in verità di essere entrato nella
                  cella  vinaria.  Sono  due  infatti  le  estasi  della  beata  contemplazione,  una
                  nell’intelletto e  l’altra nell’affetto, una nella luce, l’altra nel fervore,  una nella
                  cognizione, l’altra nella devozione; perciò l’affetto della pietà e il petto acceso
                  d’amore  e  l’infusione  della  santa  devozione,  e  anche  lo  spirito  ripieno  di
                  ardente zelo, non si riportano da altrove che dalla cella vinaria. E a chiunque è
                  dato  di  alzarsi  dall’orazione  con  l’abbondanza  di  questi  doni,  può  con  verità
                  dire: Il Re mi ha introdotto nella cella vinaria.

                  II. 5. Segue: Ha ordinato in me la carità (Cant 2,4). Cosa del tutto necessaria. Lo
                  zelo,  per  esempio,  diventa  insopportabile  senza  la  scienza.  Dove  dunque  c’è
                  una  forte  emulazione,  là  è  massimamente  necessaria  la  discrezione,  che  è
                  l’ordine della carità. Lo zelo senza la scienza è sempre meno efficace e meno
                  utile,  molte  volte  anzi  si  rivela  dannoso.  Più  dunque  è  fervente  lo  zelo  e
                  veemente lo spirito e più profusa è la carità, tanto maggiormente c’è bisogno di
                  una  scienza  vigilante  che  contenga  lo  zelo,  temperi  lo  spirito,  ordini  la  canta
                  Perciò  la  sposa  per  non  essere  considerata  eccessiva  e  insopportabile  per
                  l’impeto  dello  spirito  che  sembra  aver  riportato  uscendo  dalla  cella  vinaria,
                  specialmente  dalle  giovanette,  aggiunge  di  aver  anche  ricevuto  il  dono  della
                  discrezione, cioè l’ordine della carità. La discrezione infatti mette ordine in ogni
                  virtù,  l’ordine  conferisce  la  misura  e  il  decoro,  e  anche  la  perpetuità.  Cosi  e
                  detto:  Per  il  tuo  ordine  sussiste  il  giorno  (Sal  118,91),  dove  chiama  «giorno»  la
                  virtù. È, dunque, la discrezione non tanto una virtù, quanto piuttosto una certa
                  moderatrice e guida delle virtù, ordinatrice degli affetti e maestra dei costumi.
                  Togli questa e la virtù diventerà vizio, e la stessa affezione naturale si cambierà
                  piuttosto  in  perturbazione  e  sterminio  della  natura.  Ordinò  in  me  la  carità.
                  Questo si è compiuto quando nella Chiesa Dio ha stabilito alcuni come Apostoli,
                  altri  come  Profeti,  altri  come  Evangelisti,  altri  come  pastori  e  maestri  per  la
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