Page 24 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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se  sembri  accesa  di  vino,  dal  momento  che  era  stata  introdotta  nella  cella
                  vinaria. Questo secondo la lettera. Secondo lo spirito pure la sposa non nega di
                  essere ebbra, ma di amore, non di vino, a meno che si dica che l’amore è vino. Il
                  Re  mi  ha  introdotto  nella  cella  vinaria.  Quando  lo  Sposo  è  presente  e  la  sposa
                  rivolge  a  lui  il  discorso,  allora  viene  chiamato  «Sposo»  o  «diletto»,  oppure
                  «colui che l’anima mia ama»; parlando invece di lui alle giovinette lo chiama
                  «Re». Perché questo? Credo che la ragione sia perché alla sposa amante e diletta
                  convenga  di  trattare  più  familiarmente,  per  quanto  spetta  a  lei,  con  i  nomi
                  dell’amore, e alle giovinette, come a quelle che hanno bisogno di disciplina, sia
                  necessario far ricorso a una parola che incuta la reverenza dovuta alla maestà.

                  2. Il Re mi ha introdotto nella cella vinaria. Quale sia questa cella vinaria tralascio
                  qui di spiegarlo, perché mi ricordo di averlo già detto. Tuttavia se il discorso
                  viene  riferito  alla  Chiesa,  quando  i  discepoli  ripieni  di  Spirito  Santo  erano
                  ritenuti  dal  popolo  ubriachi  di  mosto,  Pietro,  quale  amico  dello  Sposo,
                  prendendo le difese della sposa alzatosi in mezzo ad essi disse: Costoro non sono
                  ubriachi, come voi credete (At 2,15). Bada che egli non negò che fossero ebbri, ma
                  che fossero ebbri come quelli li stimavano. Erano infatti si ebbri, ma di Spirito
                  Santo, non di mosto. E quasi per dimostrare al popolo che in verità erano stati
                  introdotti nella cella vinaria, Pietro risponde di nuovo per tutti:  Accade invece
                  quello che predisse il Profeta Gioele: negli ultimi giorni, dice il Signore, io effonderò il
                  mio  spirito  sopra  ogni  persona;  i  vostri  figli  e  le  vostre  figlie  profeteranno,  i  vostri
                  giovani  avranno  visioni  e  i  vostri  anziani  faranno  dei  sogni.  (At  2,16-17).  Non  ti
                  sembra  che  sia  stata  una  cella  vinaria  quella  casa  in  cui  i  discepoli  erano
                  radunati insieme quando venne all’improvviso dal cielo un rombo come di vento che si
                  abbatte  gagliardo  e  riempi  tutta  la  casa  dove  si  trovavano  (At  2,2)  e  adempì  la
                  profezia di Gioele? E ciascuno di loro non uscì forse ebbro dall’abbondanza di
                  quella  casa,  avendo  bevuto  al  torrente  di  tanta  voluttà,  e  non  poteva  dire  in
                  verità: Mi ha introdotto nella cella vinaria?

                  3.  Ma  anche  tu  se  con  spirito  raccolto,  mente  sobria  e  libera  dalle  vane
                  sollecitudini, entri da solo nella casa dell’orazione, e stando davanti al Signore a
                  uno  degli  altari,  tocchi  con  la  mano  del  santo  desiderio  la  porta  del  cielo,  e
                  ammesso ai cori dei santi dalla tua penetrante devozione, poiché l’orazione del
                  giusto penetra i cieli (Eccli 35,21), alla loro presenza deplori umilmente le miserie
                  e le calamità a cui vai soggetto, con frequenti sospiri e gemiti inenarrabili esponi
                  le tue necessità, implori pietà; se farai questo, dico, confido in colui che ha detto:
                  Chiedete  e  riceverete  (Gv  16,24)  perché  se  persevererai  nel  bussare  non  te  ne
                  andrai vuoto. Ma quando tornerai a noi pieno di grazia e di carità, non potrai,
                  essendo  fervente  di  spirito,  dissimulare  il  dono  ricevuto,  che  comunicherai
                  senza invidia, e sarai a tutti, nella grazia che ti è stata data, non solo gradito, ma
                  oggetto di ammirazione, e potrai anche tu dire con verità: Mi ha introdotto nella
                  cella vinaria. Solamente cerca di stare attento a non gloriarti in te stesso, ma nel
                  Signore. Non direi che ogni dono, sia pure spirituale, venga dalla cella vinaria,
                  dato che presso lo  Sposo vi sono altre celle  e  dispense,  che contengono  in sé
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