Page 19 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
P. 19
nasale, ma con voce e con affetto virile, come conviene a chi canta le parole
dello Spirito Santo; con purezza poi, di modo che, mentre salmeggiate non
pensiate ad altro che a ciò che cantate. E non dico solo di evitare i vani pensieri
e quelli oziosi, ma anche quelli che i fratelli incaricati dei vari servizi sono
costretti ad avere di frequenza per le comuni necessità. E non consiglierei
neppure di fermarsi su quei pensieri che poco prima, seduti nel chiostro, e
intenti alla lettura vi sono venuti alla mente, o quelli che: riportate freschi dalla
mia viva voce in questo auditorio dello Spirito Santo. Sono cose salutari, ma
non si ripensano salutarmente durante le salmodie. Lo Spirito Santo infatti non
accetta come cosa gradita quanto gli puoi offrire di diverso da ciò che devi,
trascurando quello che è tuo dovere di offrire. Possiamo noi fare sempre la sua
volontà per sua ispirazione e per la grazia e misericordia dello sposo della
Chiesa Gesù Cristo nostro Signore, che è benedetto nei secoli. Amen.
SERMONE XLVIII
I. Come giglio fra le spine, così l’anima fra le colpe. II. Encomio dello sposo che e paragonato al
melo fra gli alberi della selva; che cosa significhi essere lodati dallo sposo o lodare lo sposo. III.
L’ombra del diletto e il suo dolce frutto, cioè la fede e la contemplazione.
I. 1. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le fanciulle (Cant 2,2). Non sono
buone le fanciulle che pungono. Considera il pessimo germoglio di quella
nostra terra che è stata maledetta. Quando, dice, la coltiverai, ti germoglierà triboli e
spine (Gen 3,18). Pertanto fino a che l’anima è nel corpo si trova tra le spine, e
necessariamente è soggetta alle punture delle tentazioni e delle tribolazioni. E
se essa è un giglio, come dice lo Sposo, veda quanto deve essere vigilante e
sollecita nel custodire se stessa, circondata come è da ogni parte da spine che
protendono tutto intorno i loro aculei. E il fiore è così tenero che non può
resistere alla minima puntura di una spina, che non appena lievemente lo
preme, lo perfora. Senti quanto sia giusta e necessaria l’esortazione che ci fa il
Profeta di servire il Signore nel timore, e così l’Apostolo, dove dice che
dobbiamo operare la nostra salvezza in timore e tremore? Conoscevano essi per
propria esperienza la verità di questa sentenza in quanto amici dello Sposo, che
non dubitavano minimamente che potesse applicarsi anche alla loro anima la
frase: Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le fanciulle.
E difatti uno di loro dice: Mi sono convertito nel mio dolore, mentre esso mi trafigge
come una spina (Sal 31,4). Bene trafitto colui che per questo si è ravveduto. Bene
sei punto, se ne resti compunto. Molti, quando sentono la pena, correggono la
colpa; uno così può dire: Mi sono ravveduto nel mio dolore, mentre esso mi trafigge
come una spina. Spina è la colpa; spina è la pena, spina il falso fratello, spina il
cattivo vicino.