Page 22 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che dice alla sua sposa: Io
sono la tua salvezza (Sal 34,3). Non Mosè, dice, vi ha dato il vero pane dal cielo, ma il
mio Padre vi dà dal cielo il pane vero (Gv 6,32). Per questo dunque aveva
principalmente desiderato l’ombra di Cristo, perché solo lui dà refrigerio contro
l’ardore dei vizi, non solo, ma riempie anche con il diletto delle virtù. Mi sono
seduta all’ombra di colui che avevo desiderato. La sua ombra e la sua carne; sua
ombra e la fede. Maria fu adombrata dalla carne del proprio Figlio, io dalla fede
del Signore. Ma anche a me in un certo modo fa ombra la sua carne della quale
mi nutro nel mistero. E la santa Vergine ha sperimentato anche lei l’ombra della
fede, come le fu detto: Beata te che hai creduto (Lc 1,45). Mi sono seduta all’ombra di
colui che avevo desiderato. E il Profeta: Spirito, dice, è davanti alla, nostra faccia
Cristo Signore, alla sua ombra viviamo tra le nazioni (Lam 4,20). All’ombra tra le
nazioni, alla luce con gli angeli. Siamo nell’ombra fino a che cam. miniamo nella
fede e non nella visione; e perciò è nell’ombra il giusto che vive di fede. Ma chi
vive di intelligenza perché non più nell’ombra, ma nella luce. Giusto era Davide
che viveva di fede quando diceva a Dio: Dammi intelligenza e avrò vita (Sal
118,144), sapendo che alla fede sarebbe subentrata l’intelligenza, all’intelligenza
si sarebbe rivelata la luce della vita, e questa avrebbe seguito la luce. Prima si
viene all’ombra, poi si passa a ciò di cui è ombra, perché se non crederete, non
comprenderete (Is 7,9).
7. Vedi come la fede è vita e ombra della vita. All’opposto, la vita che trascorre
nelle delizie, non essendo secondo la fede è morte e ombra di morte. Quella
vedova, dice l’A--postolo, che vive nelle delizie, pur vivendo è morta (1 Tm 5,6). E
infine: La sapienza della carne è morte (Rm 8,6). Ma è anche ombra della morte, di
quella morte cioè che strazia in eterno. Anche noi eravamo una volta seduti
nelle tenebre e nell’ombra della morte, vivendo secondo la carne e non secondo
la fede, morti ormai alla giustizia, in procinto di venire assorbiti dalla morte
seconda. Quanto infatti l’ombra è vicina al corpo di cui è ombra, altrettanto la
nostra vita di allora era vicina all’inferno. Se non fosse che il Signore mi ha aiutato,
l’anima mia rischiava di abitare nell’inferno (Sal 93,17). Ma ora dall’ombra della
morte siamo passati all’ombra della vita, e più ancora siamo passati dalla morte
alla vita, vivendo all’ombra di Cristo, se pure vivi e non morti. Non penso
infatti che sia la stessa cosa essere alla sua ombra e vivere in essa, perché non
tutti quelli che hanno la fede vivono effettivamente di fede. E la fede che è senza
le opere è morta (Gc 2,20) né può dare la vita che essa non ha. Perciò il Profeta
avendo detto: Spirito è davanti alla nostra faccia Cristo Signore, non si contentò di
aggiungere: «Siamo nella sua ombra», ma: Alla sua ombra viviamo tra le nazioni.
Anche tu dunque, sull’esempio del Profeta cerca di vivere alla sua ombra,
affinché anche tu un giorno possa regnare nella luce di lui. Non ha infatti solo
l’ombra: ha anche la luce. Egli per la carne é ombra di fede, per lo spirito è luce
di intelligenza. È infatti carne e spirito. Carne per chi vive nella carne, spirito
davanti alla nostra faccia, vale a dire in futuro, se tuttavia dimentichi delle cose
che sono dietro ci protendiamo a quelle che ci stanno davanti, e là giungendo
possiamo sperimentare la verità della sua parola: La carne non giova a nulla; è lo