Page 190 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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4. A me, tuttavia, sembra che non si adatti a un’anima del genere questo passo,
a un’anima cioè che non ha ancora ricevuto la seconda grazia, che vuole si, ma
non è in grado di raggiungere l’amato dell’anima sua. Come può, in fatti,
adattarsi a una tale anima quello che segue: alzarsi, percorrere la città e cercare
il diletto per le strade e le piazze, se ha bisogno essa stessa di essere cercata?
Faccia questo quella che può farlo; solamente si ricordi che prima di cercare è
stata cercata, come è stata prima amata, e che da questo dipende il fatto che
cerca e che ama. Preghiamo anche noi, carissimi, perché presto ci vengano
incontro queste misericordie, perché siamo troppo poveri; non lo dico di tutti
noi. So, infatti, che molti di voi camminano nell’amore con cui Cristo ci ha
amati, e lo cercano nella semplicità del cuore. Ma vi sono alcuni, lo dico con
tristezza, che non ci hanno ancora mostrato in sé alcun indizio di questa così
salutare anticipazione, e per questo neanche della loro salvezza; uomini che
amano se stessi, non il Signore, e che cercano il proprio tornaconto, non
l’interesse del Signore.
5. Ho cercato, dice la sposa, l’amato dell’anima mia. A questo ti spinge la benignità
di lui che ti previene, che ti ha cercato per primo, e per primo ti ha amato. Tu
non cercheresti affatto se prima non fossi stata cercata, né ameresti se non fossi
stata amata prima. Sei stata prevenuta, non in una sola ma in due benedizioni,
l’amore e la ricerca. L’amore è causa della ricerca, la ricerca è frutto dell’amore e
ne dà anche la certezza. dei amata, perché non ti venga il sospetto di essere
cercata per il supplizio; sei stata cercata perché non pensi di essere stata amata
invano. L’una e l’altra cosa che ti è dolce constatare ti hanno dato l’ardire e
hanno cacciato il timore, convincendoti del suo ritorno e accendendo in te
l’affetto. Di qui lo zelo, di qui questo ardore nel cercare colui che l’anima tua
ama, perché né avresti potuto cercarlo non essendo cercata, né ora, cercata, puoi
non cercare.
6. Ma non dimenticare da dove sei arrivata qui. E per riferire piuttosto a me
quanto sto per dire è, infatti, casa più sicura sei tu, anima mia, che un bel giorno
abbandonato il tuo primo Sposo con il quale ti eri trovata bene, sei venuta meno
alla tua prima fede andandotene dietro ai tuoi amanti. E ora, dopo aver trescato
con loro a tuo piacimento, forse perché da loro sei stata disprezzata, osi
impudentemente e sfrontatamente voler far ritorno a lui che superbamente hai
disprezzato? E che? Degna delle tenebre cerchi la luce e corri allo Sposo, degna
di essere fustigata piuttosto che dei suoi baci? C’è da stupirsi che tu non trovi
un giudice invece di uno Sposo. Felice colui che a questi rimproveri sentirà
l’anima sua rispondere: «Non temo, perché amo, e non lo farei se non fossi
amata. Pertanto sono anche amata». Nulla da temere per la diletta. Temano
quelle che non amano. Queste non possono fare a meno di sospettare inimicizie
dappertutto. Ma io, amando, non posso dubitare di essere amata, più che non di
amare. Né posso temere il volto di colui del quale ho sentito l’affetto. In che
cosa? Nel fatto che egli ha cercato una come me, e mi ha amata, assicurandomi