Page 181 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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ha  sempre  fatto.  Faccia  egli  che  sia  sempre  così  abbondante  per  me  quella
                  perenne fonte di sapienza salutare che vi ho sempre senza invidia comunicato,
                  rifondendo a voi tutto quello che egli fino a ora si è degnato di infondere in me.
                  Se io vi defraudo, da chi non temerò di essere defraudato? Neppure da Dio.

                  2. C’è, pertanto, in quello che è stato detto qualche cosa che, come io temo, può
                  costituire un inciampo se non viene spiegato. E se non sbaglio, tra i qui presenti
                  vi  sono  di  quelli  ai  quali  già  mette  scrupolo  quello  che  voglio  dire.  Quella
                  triplice somiglianza che abbiamo detto esservi tra il Verbo e l’anima, anzi di cui
                  abbiamo  detta  insignita  l’anima,  vi  ricordate  come  ci  è  sembrata  anche
                  inseparabile da essa? Questo sembra andare contro alcune testimonianze della
                  Scrittura,  come  per  esempio  quella  del  Salmo:  L’uomo  nella  prosperità  non
                  comprende,  viene  paragonato  agli  animali  irragionevoli  e  diviene  simile  ad  essi  (Sal
                  48,21).  E  un  altro  passo:  Scambiarono la loro gloria con l’immagine di un toro che
                  mangia fieno (Sal 105,20); e anche ciò che è detto apertamente in persona di Dio:
                  Hai stimato, o iniquo, che io fossi simile a te (Sal 49,21), e parecchi altri passi che
                  sembrano concordemente asserire che la somiglianza con Dio dopo il peccato è
                  stata distrutta. Che cosa dovremo dire a questo riguardo? Che quelle tre cose
                  non ci siano in Dio, e così dobbiamo cercarne delle altre nelle quali porre questa
                  somiglianza?  Oppure  che  esse  esistano  in  Dio,  ma  non  nell’anima,  e  così
                  neanche in esse si trovi la somiglianza? Oppure che esse siano nell’anima, ma
                  possano  anche  non  esserci,  e  per  questo  non  siano  inseparabili  da  essa?  No
                  affatto. Esse esistono in Dio e nell’anima, e vi sono sempre; né ci pentiamo di
                  aver detto qualcosa del genere: così tutto è sostenuto da indubitata e assoluta
                  verità.

                  II. Ma quello che la Scrittura dice  della dissomiglianza avvenuta, non lo  dice
                  perché  la  somiglianza  sia  stata  distrutta,  ma  perché  è  sopravvenuta  la
                  dissomiglianza. L’anima non si sveste della sua forma nativa, ma ne riveste una
                  estranea, la quale viene aggiunta senza che la prima sia perduta? e quella che
                  sopravviene ha potuto oscurare quella innata, ma non distruggerla. Si è oscurato
                  il loro cuore insipiente, dice l’Apostolo (Rm 1,21), e il Profeta: Ah, come si è annerito
                  l’oro, cambiato l’ottimo colore! (Lam 4,1). Piange l’oro divenuto scuro, oro tuttavia;
                  mutato il suo ottimo colore ma non distrutto il fondamento del colore. Resta nel
                  fondament9  la  costante  semplicità,  ma  non  apparisce,  coperta  come  è  dalla
                  doppiezza dell’umano inganno, dalla simulazione, dalla ipocrisia.

                  3.  Come  si  mescola  malamente  la  doppiezza  con  la  semplicità!  Come
                  indegnamente  si  sovrappone  tale  struttura  su  tale  fondamento!  Di  questa
                  doppiezza  si  era  rivestito  il  serpente  quando,  allo  scopo  di  ingannare,  si  era
                  presentato  come  consigliere,  simulandosi  amico.  Similmente  gli  abitanti  del
                  paradiso, da lui sedotti, si erano di essa rivestiti quando cercavano di coprire la
                  loro vergognosa nudità e con l’ombra di un albero frondoso, e con cinture di
                  foglie,  e  con  parole  di  scusa.  Con  quale  ampiezza  da  allora  in  poi  il  veleno
                  dell’ipocrisia, divenuto ereditario, infettò tutta la loro posterità! Chi troverai tra
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