Page 164 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia che ci
ha dato nel suo figlio diletto (Ef 1,3-6). Non c’è dubbio che con queste parole si
esprimano tutti gli eletti: ed essi sono la Chiesa. Pertanto, in quel così profondò
seno dell’eternità, prima che venissero alla luce e prendessero forma in questa
creazione, chi, sia pure dei beati spiriti, avrebbe potuto trovarla in qualche
modo, se non colui al quale la stessa eternità, Dio, l’abbia voluta rivelare?
4. Ma anche quando ormai al cenno del Creatore si vide emergere nelle
apparenze e forme visibili, non subito è stata trovata da alcuno degli uomini o
degli Angeli, perché non era conosciuta, adombrata com’era dall’immagine
dell’uomo terrestre e coperta dalla caligine della morte, velo di generale
confusione senza del quale nessuno dei figli dell’uomo entrò in questa vita,
eccettuato uno solo che entra senza macchia. Costui è l’Emmanuele, il quale
tuttavia è anche lui dei nostri, per noi si è rivestito della nostra maledizione e
della similitudine del peccato, non della verità di esso. Così, infatti, sta scritto
che apparve: in una carne simile a quella del peccato, e in vista del peccato egli ha
condannato il peccato nella carne (Rm 8,3). Del resto il medesimo è in tutto entrato
per tutti, eletti e reprobi; non vi è, infatti, distinzione; tutti hanno peccato, e tutti
portano il velo della loro vergogna. Per questo, dunque, anche se la Chiesa
esisteva già creata nelle cose create, non poteva, tuttavia, essere trovata e
conosciuta da alcuna creatura, essendo nel frattempo in modo meraviglioso
nascosta, e nel grembo della beata predestinazione, e nella massa della misera
dannazione.
5. Del resto quella che la sapienza predestinatrice aveva nascosto dall’eternità, e
neppure la potenza creatrice aveva messo sufficientemente in luce, la rivelò poi
a suo tempo la grazia, secondo un’operazione che sopra ho chiamato
ispirazione, appunto perché qualcosa dello spirito dello Sposo venne infuso
negli spiriti umani, in preparazione del Vangelo della pace, cioè per preparare
la via al Signore e al Van gelo della sua gloria al cuore di tutti, quanti erano
predestinati alla vita. Invano le sentinelle avrebbero faticato nel predicare se
non le avesse precedute questa grazia. Ma ora, vedendo come la parola correva
velocemente, e i popoli delle nazioni con tutta facilità si convertivano al
Signore, le tribù e le lingue accorrevano nell’unità della fede, e i confini della
terra si radunavano in un’unica madre cattolica, conobbero le ricchezze della
grazia che da tempo erano tenute nascoste nel segreto dell’eterna
predestinazione, e gioirono di avere trovato colei che prima dei secoli il Signore
si era scelta per sé come sposa.
6. Da questo, penso io, risulta chiaro come non senza motivo la sposa rende
testimonianza di essere stata trovata da costoro, ma per il fatto che si riconosce
da essi radunata, non eletta; riconosciuta, non convertita.
III. La conversione, infatti, di chicchessia, si deve attribuire a colui al quale tutti
devono rivolgere quella preghiera: convertici, o Dio, nostra salvezza (Sal 84,5). Ma