Page 160 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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pochi.  Oh,  se  fossero  così  vigilanti  nella  cura  quanto  alacri  nel  correre  alla
                  cattedra! Certo, veglierebbero conservando con sollecitudine la sposa trovata da
                  essi,  ad  essi  affidata.  Anzi,  veglierebbero  per  se  stessi,  né  lascerebbero  che  si
                  dica  di  loro:  Amici  e  compagni si  scostano dalle  mie  piaghe, i  miei  vicini  stanno a
                  distanza  (Sal  37,12).  Giusto  lamento  in  verità,  e  giusto  soprattutto  al  nostro
                  tempo. È poca cosa per le nostre sentinelle che non ci custodiscano; ci perdono
                  anche, in quanto presi dal profondo sonno della trascuranza, non si svegliano a
                  nessun tuono delle divine minacce, perché abbiano almeno paura del pericolo
                  che corrono essi stessi. Di qui avviene che non risparmiano le loro pecore, essi
                  che non risparmiano se stessi, uccidendo e nello stesso tempo perendo.

                  II. 3. Ma quali sono le sentinelle dalle quali la sposa dice di essere stata trovata?
                  Sono gli Apostoli e gli uomini apostolici. Veramente questi si custodiscono la
                  città, cioè quella stessa Chiesa che hanno trovato, e lo fanno con tanta maggior
                  vigilanza quanto più la vedono in questo tempo posta in pericolo, insediata cioè
                  da un male domestico e interno, come sta scritto: E i nemici dell’uomo sono i suoi
                  familiari (Mi 7,6). Non lasciano, infatti, priva del loro patrocinio quella per cui
                  resistettero fino al sangue, ma la proteggono e la custodiscono giorno e notte,
                  cioè nella vita e nella morte loro. E se è preziosa al cospetto del Signore la morte dei
                  suoi  santi  (Sal  115,15)  non  dubito  che  saranno  tanto  più  potenti  nella  morte
                  quanto più si è dimostrato valido in essa il loro principato.

                  4. «Tu asserisci queste cose dirà taluno come se le avessi viste con i tuoi occhi,
                  ma sono cose che non si possono vedere da occhio umano». E io rispondo: «Se
                  tu  credi  fedele  la  testimonianza  dei  tuoi  occhi,  la  testimonianza  di  Dio  è
                  maggiormente  degna  di  fede.  Ed  egli  dice:  Sulle  tue  mura,  o  Gerusalemme,  ho
                  stabilito  dei  custodi,  tutto  il  giorno  e  tutta  la  notte  non  taceranno  (Is  62,6).  «Ma
                  questo dici è detto degli Angeli». «Non dico di no: sono tutti spiriti incaricati di
                  un  ministero  (Eb  1,14).  Ma  chi  mi  proibisce  di  applicare  le  stesse  cose  agli
                  Apostoli, i quali non sono  ormai inferiori in potenza agli Angeli stessi, e per
                  l’affetto  e  la  misericordia  ci  sono  tanto  più  fratelli,  in  quanto  partecipi  della
                  nostra  natura?  E  poi  essi  hanno  sofferto  le  medesime  pene  e  miserie  che  noi
                  sopportiamo ancora nel tempo. Nulla li rende più misericordiosi e solleciti per
                  noi che il pensiero di essere passati per le medesime prove. Non è la loro voce
                  quella del salmo: Siamo passati per il fuoco e per l’acqua e ci ha condotto al refrigerio?
                  (Sal  65,12).  E  che?  Essi  sono  passati,  e  lasceranno  noi  in  mezzo  al  fuoco  e  ai
                  flutti, né si degneranno di porgere almeno la mano ai figli in pericolo? Non può
                  essere così». Sei bene trattata, o madre Chiesa, sei bene trattata nel luogo del tuo
                  pellegrinaggio. Dal cielo e dalla terra ti viene l’aiuto. Quelli che ti custodiscono
                  non sonnecchiano e non dormono. Gli Angeli sono tuoi custodi, tue sentinelle
                  gli spiriti e le anime dei giusti. Non sbaglia colui che ti avrà sentita trovata dagli
                  uni e dagli altri spiriti, e custodita da essi. E ognuno di essi ha una sua ragione
                  speciale in questa sollecitudine: i giusti, i quali senza di te non arriveranno al
                  numero e alla santità consumata, gli Angeli, i quali non saranno se non da te
                  restaurati nella loro pienezza. Poiché tutti sanno che cadendo dal cielo Satana
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