Page 155 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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non sonnecchino per la noia, e i cieli dei cieli si struggano di confusione per la
loro aspettativa, che lo stesso Padre onnipotente non sia più a lungo frustrato
nel desiderio del suo cuore, che infine lo stesso Unigenito non debba ritardare
alquanto, il che sarebbe cosa anche solo indegnissima, l’ingresso nella sua
gloria. Quanto pensi che debba essere grande la gloria umana per la quale il
Cristo debba rinunziare anche per poco a quella che dal Padre gli è preparata
da tutta l’eternità?
II. Aggiungi che per nessuna ragione conviene che sia protratta più a lungo la
domanda dello stesso Figlio. Chiedi quale sia questa domanda: è quella in cui
dice: Padre, glorifica il tuo figlio (Gv 17,1). Penso che questa domanda Cristo
l’abbia fatta non tanto supplicando, quanto prevedendo. Viene chiesto
liberamente quello che il richiedente ha potere di realizzare. Dunque, quella del
Figlio è una domanda non necessaria, ma di formalità, in quanto tutto quello
che riceve egli stesso lo dona con il Padre.
4. Qui si deve dire anche questo, che non solo il Padre glorifica il Figlio, ma
anche il Figlio glorifica il Padre: perché qualcuno non dica il Figlio minore del
Padre, in quanto glorificato dal Padre, mentre anche egli glorifica il Padre, come
dice egli stesso: Padre, glorifica il tuo Figlio, affinché il tuo Figlio glorifichi te (Gv
17,1). Ma forse continui a ritenere inferiore il Figlio, il quale quasi privo di
gloria sembra ricevere gloria dal Padre per poi rifonderla al Padre. Senti che
non è così: Glorificami, dice, Padre con la gloria che avevo presso di te prima che il
mondo fosse (Gv 17,5). Se dunque la gloria del Figlio non è posteriore, in quanto
è dall’eternità, il Padre e il Figlio si danno gloria a vicenda da pari a pari. E se è
così, dov’è il primato del Padre? C’è dunque uguaglianza dove è coeternità. E
fino a tal punto c’è uguaglianza che una sola è la gloria di entrambi, come essi
sono una cosa sola. Onde a me sembra che dicendo di nuovo: Padre glorifica il
tuo nome (Gv 12,28), non chieda in realtà altro che di glorificare se stesso, nel
quale e per il quale il nome del Padre sarebbe senza dubbio glorificato, e
ricevette la risposta dal Padre: L’ho glorificato e ancora lo glorificherò (Gv 12,28),
risposta che fu essa stessa una non piccola glorificazione del Figlio. Del resto
egli è glorificato in modo più ampio e solenne al fiume Giordano, sia dalla
testimonianza di Giovanni e dalla designazione della colomba, sia dalle parole
del Padre che dice: Questi è il mio Figlio diletto (Mt 3,17). Ma anche sul monte,
davanti ai tre discepoli fu in modo meraviglioso glorificato, sia dalla voce
venuta nuovamente su di lui dal cielo, sia dalla mirabile e splendida
trasfigurazione del suo corpo, e sia anche dalla testimonianza dei due Profeti
che qui apparirono parlando con lui.
5. Resta ancora che, secondo la promessa del Padre, sia ancora una volta
glorificato, e quella sarà la pienezza della gloria, alla quale non si possa più
nulla aggiungere. Ma dove sarà data questa benedizione? Certamente non nelle
piazze o nelle strade, come la sposa ha sospettato, se non in quelle di cui è
detto: Le tue piazze, Gerusalemme, saranno lastricate di oro puro, e per tutte. le tue