Page 154 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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sposa pensa ancora da bambina. Penso che abbia creduto che il Cristo, uscito
dalla tomba si sarebbe subito presentato al pubblico, per insegnare come al
solito al popolo, e sanare gli infermi, per manifestare la sua gloria a Israele,
perché forse coloro che promettevano di riconoscerlo se fosse disceso dalla
croce l’avrebbero ricevuto risorto dai morti. Ma egli aveva terminato l’opera che
il Padre gli aveva dato da fare, e questo la sposa avrebbe dovuto capirlo almeno
dalle parole di Cristo sulla croce, dette prima di spirare: Tutto è compiuto (Gv
19,30). Non vi era più ragione per lui di ripresentarsi alle folle, le quali forse
neppure ora gli avrebbero creduto. E si affrettava a tornare al Padre che doveva
dirgli: Siedi alla mia destra fino a che io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi
(Sal 109,1). Con più forza e in modo più divino quando sarà esaltato da terra,
tutto trarrà a sé. Questa credette di doverlo cercare per le strade e per le piazze,
avida di godere della sua presenza, ma ignara del mistero. Nuovamente,
dunque, frustrata, ripete: L’ho cercato e non l’ho trovato, perché si adempisse la
parola di Gesù: perché vado al Padre e voi più non mi vedrete (Gv 16,16).
2. Dirà, forse, la sposa: «Come dunque crederanno in colui che non videro?».
Quasi che la fede venga dalla vista e non dall’udito. Che cosa c’è di grande nel
credere ciò che hai veduto, e non negare fede ai tuoi occhi quale lode merita?
Ma se speriamo quello che non vediamo aspettiamo con pazienza, e la pazienza
è meritoria. Beati coloro che non hanno veduto e hanno creduto (Gv 20,29). Perciò,
perché non si perda il merito della fede si sottragga alla vista, dando posto alla
virtù. Ed è anche tempo che lui ritorni al suo posto. Quale posto? Alla destra del
Padre. Non ha, infatti, considerato come una rapina il considerarsi uguale al
Padre, essendo di natura divina. Dunque, questo sia il luogo dell’Unigenito, nel
quale ogni torto a lui fatto viene meno. Sieda accanto, non al di sotto, perché
tutti glorifichino il Figlio come onorano il Padre. In questo apparirà
l’uguaglianza della maestà, se non sarà considerato né inferiore al Padre, né a
lui posteriore. Ma la sposa per ora nulla avverte di queste cose; ma quasi ebbra
per l’amore, correndo di qua e di là, cerca con gli occhi colui che non può più
essere raggiunto dall’occhio ma dalla fede. Pensa, infatti, che Cristo non possa
entrare nella sua gloria se prima la gloria della risurrezione non sarà manifesta
davanti al mondo e allora l’empietà sarà confutata, esulteranno i fedeli, si
glorieranno i discepoli, i popoli si convertiranno e infine sarà egli stesso da tutti
glorificato, mentre dalla presenza del risorto a tutti sarà resa nota la verità della
sua predicazione. T’inganni, sposa, devono avvenire queste cose, ma a suo
tempo.
3. Per il momento, intanto, vedi se non sia cosa degna e maggiormente
conforme alla superna giustizia che non si dia il santo ai cani e le perle ai porci,
che piuttosto secondo la Scrittura venga tolto di mezzo l’empio perché non
veda la gloria di Dio, che alla fede non venga tolto il merito, mentre ora essa è
più provata, credendosi ciò che non si vede, e che in essa sia serbato ai degni
quello che è occultato agli indegni, affinché quelli che sono nell’immondezza
siano ancor più immondi, e i giusti siano maggiormente giustificati; che i cieli