Page 158 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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esempi che con quelli degli altri. Perché se lo fanno solo con gli esempi altrui e
                  non con i propri è vergogna per essi, e il gregge non ne trae profitto. Infatti, se
                  io  per esempio,  che sembro tra di voi aver cura del gregge, vi portassi come
                  esempio  la  mansuetudine  di  Mosè,  la  pazienza  di  Giobbe,  la  misericordia  di
                  Samuele,  la  santità  di  Davide,  e  altri  simili  esempi  di  persone  buone,
                  comportandomi  nello  stesso  tempo  io  stesso  come  duro,  impaziente,  senza
                  misericordia  e  per  nulla  santo,  il  mio  discorso,  come  temo,  avrebbe  meno
                  unzione,  e  voi  lo  ricevereste  con  minore  avidità.  Ma  questo  lo  lascio  alla
                  suprema pietà, perché essa supplisca quello che a me manca per voi, e corregga
                  ciò che vi è di sbagliato. Ora, il buon pastore avrà cura anche di questo, di avere
                  cioè, secondo  il Vangelo, sale in se stesso, sapendo che il discorso condito di
                  sale  tanto  piacerà  per  la  grazia,  altrettanto  gioverà  per  la  salute  spirituale.
                  Questo  abbiamo  detto  riguardo  alla  custodia  della  città,  all’ornamento  della
                  sposa e al pascolo delle pecore.

                  10. Voglio, tuttavia, parlarne ancora un po’ più dettagliatamente per coloro che,
                  mentre  anelano  troppo  avidamente  agli  onori,  meno  avvedutamente  si
                  sottopongono  a  gravi  oneri,  si  espongono  a  pericoli,  perché  sappiano  a  che
                  scopo sono venuti, come sta scritto: Amico, a che fare sei venuto? (Mt 26,50). Se
                  non  erro  per  la  sola  custodia  della  città,  perché  sia  procurato  quanto  è
                  necessario, c’è bisogno di un uomo forte, spirituale e fedele; forte per impedire i
                  torti, spirituale per scoprire le insidie, fedele perché non cerchi il suo interesse.
                  Per  quel  che  riguarda,  poi,  l’onestà  e  la  correzione  dei  costumi,  cosa  che
                  appartiene  al  decoro  della  sposa,  è  facile  comprendere  che  è  necessaria  la
                  censura  della  disciplina,  con  molta  diligenza.  Per  questo  è  necessario  che
                  chiunque cui appartiene questo compito sia acceso da quello zelo di cui ardeva
                  quel  grande  geloso  della  sposa  del  Signore  che  diceva:  Sono geloso di voi della
                  gelosia del Signore, vi ho infatti sposati a un unico Sposo, per presentarvi come vergine
                  casta a Cristo (2 Cor 11,2). E come potrà un pastore inesperto condurre i greggi
                  del Signore  nei pascoli della divina parola?  Ma, se  anche  sarà  dotto, ma non
                  buono, c’è da temere che non tanto nutra con un’abbondante dottrina quanto
                  nuoccia con una vita sterile. È, pertanto, temerario da questo lato colui che si
                  sobbarca a questo onere senza la dovuta scienza e una lodevole condotta. Ma
                  ecco, cosa che non lodiamo, ci si impone di terminare,  mentre l’argomento non
                                                                            2
                  era  finito.  Siamo  chiamati  ad  altra  materia,  alla  quale  è  indegno  che  questa
                  debba lasciare il posto. Sono alle strette da ogni parte, e non so quale delle due
                  cose mi costi di più: essere strappato da questa o dovermi occupare di quella, e
                  le due cose insieme aumentano la molestia. Oh, schiavitù! Oh, necessità! Non
                  faccio quello che voglio, ma faccio quello che ho in avversione. Notate, tuttavia,
                  dove abbiamo smesso perché, quando al più presto riprenderemo l’argomento,
                  di  lì  ricominciamo  in  nome  dello  Sposo  della  Chiesa,  Gesù  Cristo  nostro


                  2  In  questo  momento  deve  essere  stato  fatto  segno  a  San  Bernardo  che  era  tempo  di  finire,
                  perché  probabilmente  l’urgenza  dei  lavori  richiamava  i  monaci  ad  altre  meno  spirituali
                  occupazioni. San Bernardo non può trattenersi dal manifestare il suo disappunto.
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