Page 140 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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chiede, che sia simile a quelle fiere che sono più agili nella corsa, è indizio di un
animo impaziente per il desiderio, per il quale nessuna fretta è eccessiva. Non
chiede, forse, anche questo ogni giorno quando dice nell’orazione: Venga il tuo
regno? (Mt 6,10).
4. Io però, oltre che penso che venga indicata in questi due animali anche la
debolezza, nella capriola per il sesso, per l’età nel cerbiatto. Vuole, pertanto, la
sposa che lo Sposo venga si con potestà, ma non appaia nella forma di Dio come
giudice, bensì in quella forma in cui non solo è nato, ma è nato per noi bambino,
e solo per opera di una donna, cioè del sesso più debole. Perché questo? Perché
da questo sia portato ad essere mite con i deboli nel giorno dell’ira, e si ricordi
nel giudizio di tener più conto della misericordia che della giustizia. Infatti, se
guarderà le iniquità, anche degli eletti, chi potrà sussistere? Le stelle non sono
monde al suo cospetto, e anche negli Angeli ha trovato malizia. Senti come un
santo ed eletto parli a Dio: Tu hai rimesso la malizia del mio peccato, per questo ti
prega ogni fedele (Sal 31,5-6). Anche i santi, pertanto, devono pregare per i
peccati, perché per la misericordia siano salvati, non fidandosi della loro
giustizia. Tutti infatti hanno peccato (Rm 3,23) e tutti hanno bisogno della
misericordia. Affinché, dunque, quando sarà adirato si ricordi della
misericordia, viene dalla sposa pregato di apparire in quell’abito di
misericordia di cui dice l’Apostolo: apparso in forma umana (Fil 2,7).
5. Ed è necessario questo. E infatti se, anche con questo addolcimento, tanta sarà
nel giudizio l’equità, tanta nel giudice la fierezza, tanta la sublimità nella
maestà e novità di fronte alle stesse cose che, secondo il Profeta, non è possibile
immaginare il giorno della sua venuta, che cosa pensi che sarebbe se quel fuoco
divoratore cioè Dio onnipotente venisse nella grandezza della sua divinità,
fortezza, splendore, per mostrare la sua potenza contro una foglia che il vento
porta via e per far vendetta contro la paglia secca? È anche uomo, dice. E chi
sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? (Ml 3,2). Quanto
più se si presentasse come puro Dio, senza l’umanità, nessun uomo potrebbe
sopportarne la vista, in quanto inaccessibile per lo splendore, irraggiungibile
per l’altezza, incomprensibile per la maestà. Ora invece quando, d’improvviso,
si accenderà la sua ira, come apparirà gradita per i figli della grazia quella dolce
figura di uomo, fermezza della fede, forza della speranza, motivo di fiducia, che
cioè sia per fare grazia e misericordia ai suoi santi e guardare con benevolenza i
suoi eletti (Sap 4,15). E poi lo stesso Padre, Dio, ha dato al Figlio la potestà di
fare il giudizio, non perché è figlio suo, ma perché Figlio dell’uomo (2 Cor 1,3). O
veramente Padre delle misericordie! Vuole che gli uomini siano giudicati da un
uomo, perché questa somiglianza della natura dia fiducia agli eletti. Il santo
Davide aveva un giorno predetto questo, pregando insieme e insieme
profetando: Dio dà al re il tuo giudizio e al figlio del re la tua giustizia (Sal 71,2). E
neanche differisce da questo la promessa fatta dagli Angeli agli Apostoli dopo
l’ascensione: Questo Gesù che é stato tra di voi assunto in cielo, tornerà un giorno allo
stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo (At 1,11), cioè nella stessa forma e