Page 136 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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anche  i  corpi  nel  loro  genere,  saranno  spirituali;  e  coloro  che  ne  sono  degni
                  saranno inebriati dall’abbondanza della casa del Signore, e berranno al torrente
                  della sua voluttà.

                  7. Oppure in altro senso: già per i santi Angeli è spuntato il giorno santificato,
                  spirando  ad  essi  con  forza  costante  e  con  soffio  sempiterno  i  melliflui  arcani
                  dell’eterna divinità. Un fiume impetuoso, dice il Salmo, rallegra la città di Dio (Sal
                  45,5),  ma  una  città  a  cui  è  detto:  Coloro che abitano in te sono tutti festanti (Sal
                  86,7). Quando poi avrà cominciato a spirare anche per noi che abitiamo la terra,
                  non sarà allora soltanto spirante, ma aspirante, per ammettere anche noi nel suo
                  seno  dilatato.  Oppure,  parlando  un  po’  più  difficile,  e  allargando  il  discorso,
                  plasmato l’uomo con il fango della terra il Creatore, come narra la vera storia,
                  soffiò nella sua faccia un alito di vita  (Gen  2,7),  e  per  lui  divenne  quello  giorno
                  inspirante;  ed  ecco  che  la  notte  invidiosa  fece  irruzione  in  questo  giorno,
                  simulando  astutamente  la  luce.  Infatti,  mentre  veniva  promesso  quasi  uno
                  splendido lume di scienza,, sparse contro la nuova luce le tenebre insospettate
                  del malvagio consiglio, e portò sui primordi della nostra origine la tetra caligine
                  dell’esiziale  prevaricazione.  Ahimè!  Ahimè!  Non  capiscóno,  non  vogliono
                  intendere, avanzano nelle tenebre (Sal 81,5), ignorando, ritenendo le tenebre luce e la
                  luce tenebre (Is 5,20). Insomma la donna mangiò il frutto dell’albero. proibito che
                  le aveva dato e cominciarono a conoscere qualche cosa di nuovo; infatti subito
                  si  aprirono  i  loro  occhi,  e  divenne  quello  il  giorno  cospirante,  mortificando
                  l’ispirante, e sostituendo l’espirante. Cospirarono infatti e  congiurarono insieme
                  contro il Signore e contro il suo Messia (Sal 2,7) l’astuzia del serpente, le lusinghe
                  della donna e la mollezza dell’uomo. Per cui parlavano tra di loro, il Signore
                  cioè e il suo Cristo: Ecco, Adamo è diventato come uno di noi (Gen 3,22) perché si
                  era lasciato sedurre dai peccatori, commettendo ingiuria contro l’uno e l’altro.

                  8.  In  questo  giorno  nasciamo  tutti.  E  portiamo  tutti  impresso  il  marchio
                  dell’antica cospirazione. Eva cioè vivente nella nostra carne, e, per mezzo della
                  concupiscenza  che  da  lei  abbiamo  ereditato,  il  serpente  cerca  con  ogni
                  sollecitudine di indurci a dare il nostro consenso alla sua fazione. Perciò, come
                  ho  detto,  questo  giorno  hanno  maledetto  i  santi,  desiderandolo  breve,  e  che
                  presto si mutasse in tenebre, perché è giorno di contraddizione e di lotta, nel
                  quale la carne non cessa di avere desideri contrari allo spirito, e la legge delle
                  membra,  contraria  alla  legge  della  mente,  con  infaticabile  ribellione
                  assiduamente la contraddice. Così il giorno si è fatto morente. Da allora in poi
                  qual è l’uomo che vivrà e non vedrà la morte? Lo dica qualcuno a causa dell’ira;
                  io  penserei  non  meno  per  la  misericordia,  perché  gli  eletti,  per  i  quali  tutto
                  viene fatto, non siano troppo affaticati dalla contraddizione per la quale sono
                  anch’essi condotti schiavi della legge del peccato che esiste nelle loro membra.
                  Hanno, infatti, in orrore e sopportano con grande pena questa turpe cattività e
                  triste lotta.

                  9. Affrettiamoci a respirare dalla cospirazione antica e iniqua, perché brevi sono i
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