Page 120 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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il Padre suo. Poiché che cosa è talmente paterno come la carità? Per questo è
                  stato chiamato non solo Padre del Verbo, ma anche Padre delle misericordie (2 Cor
                  1,3), perché gli è innato avere sempre pietà e perdonare. Se mi accorgerò che mi
                  viene  aperta  l’intelligenza  per  comprendere  le  Scritture,  o  che  un  discorso
                  sapiente  quasi  mi  ribolle  dall’intimo,  o  che  mi  si  rivelano  i  misteri  alla  luce
                  celeste infusa dall’alto, o se mi sembrerà che mi si apra come un amplissimo
                  grembo del cielo, e discendano nell’animo abbondanti piogge di meditazioni,
                  non dubito che lo Sposo è presente. Sono, infatti, queste ricchezze del Verbo, e
                  queste abbiamo ricevuto dalla sua pienezza. Che se verrà parimenti infusa una
                  certa umile, ma pingue devozione a guisa di intima aspersione,  di modo che
                  l’amore  della  verità  conosciuta  generi  necessariamente  un  certo  odio  e
                  disprezzo  per  la  vanità,  affinché  non  capiti  che  la  scienza  mi  gonfi,  o  la
                  frequenza delle visite mi faccia insuperbire, allora non dubito della presenza del
                  Padre,  di  cui  riconosco  in  me  l’azione  paterna.  Se  poi  avrò  perseverato  nel
                  corrispondere  sempre  a  questa  degnazione  con  degni  affetti  ed  opere,  per
                  quanto  sta  in  me,  e  la  grazia  di  Dio  non  sarà  stata  vana  in  me,  allora  anche
                  faranno  presso  di  me  la  loro  dimora  sia  il  Padre  che  dà  il  nutrimento,  sia  il
                  Figlio che dà l’insegnamento.

                  7.  Pensa  quanta  grazia  di  familiarità  tra  l’anima  e  il  Verbo  derivi  da  questa
                  abitazione,  e  dalla  familiarità  quanta  fiducia.  Una  tale  anima  non  ha  più  da
                  temere di dire: Il mio diletto a me, perché sentendo di amarlo e con ardore, non
                  dubita di essere anch’essa da lui grandemente amata, ed essendo singolarmente
                  applicata a lui con sollecitudine, cura operosa, diligenza e studio, con cui vigila
                  incessantemente  e  con  ardore  per  piacere  a  Dio,  così  riconosce  senza  esitare
                  tutte  queste  cose  in  lui  a  suo  riguardo,  ricordando  le  sue  promesse:  Con  la
                  misura che avrete usato sarà rimisurato a voi (Mt 7,2), se non che la restituzione del
                  favore la sposa prudente ebbe cura di tirarla dalla sua parte, sapendo bene di
                  essere piuttosto prevenuta dal diletto. Perciò pone in primo luogo l’opera del
                  diletto: Il mio diletto a me, io a lui. Dunque, dalle proprie disposizioni, che sono
                  note a Dio, riconosce, né dubita di essere amata colei che ama. È così: l’amore di
                  Dio genera l’amore dell’anima, e rivolgendosi per primo verso di lei, fa sì che
                  anch’essa sia tutta intenta a lui, e la sollecitudine di lui rende sollecita anche lei.
                  Non so, infatti, per quale vicinanza di natura, una volta che l’anima può a faccia
                  scoperta  contemplare  la  gloria  di  Dio,  subito  necessariamente  le  diviene
                  conforme  e  si  trasforma  nella  medesima  immagine.  Pertanto,  quale  tu  ti
                  preparerai per Dio  tale ti apparirà  Dio:  sarà  santo con il  santo,  e  con  l’uomo
                  integro sarà integro. Così, similmente, amante con chi lo ama, si tratterrà con
                  chi si trattiene volentieri con lui, si rivolgerà a chi si rivolge a lui, sollecito con
                  chi è sollecito per lui Infine dice: Amo quelli che mi amano, e quelli che mi cercano
                  mi troveranno (Pr 8,17). Vedi come non solo ti assicura del suo amore se  tu lo
                  ami, ma anche della sua sollecitudine per te, se sentirà che tu sei sollecito nei
                  riguardi di lui. Vegli tu? Veglia anche lui. Alzati nella notte al principio delle
                  tue  vigilie,  anticipa  quanto  vuoi  queste  vigilie,  lo  troverai,  non  lo  preverrai.
                  Sbagli se in questo pensi di fare tu qualche cosa prima o più di lui: egli ama di
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