Page 115 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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cosa? Per vedere la felicità dei suoi eletti, godere della gloria del suo popolo, ed
                  essere glorificato con la sua eredità. Non ritenere piccola questa impresa, non
                  resterà  alcuna  opera  perfetta  se  questa  tentennerà.  Togli  questa  e  invano  la
                  creatura inferiore aspetta la rivelazione dei figli. Togli questa e né i Patriarchi,
                  né  i  Profeti  vedranno  la  consumazione,  mentre  Paolo  asserisce  che  Dio  ha
                  provveduto per noi che senza di noi non ottenessero la perfezione. Togli questa
                  e la stessa gloria dei  santi Angeli, a  causa  dell’imperfezione del  loro numero
                  sarà monca, né la città di Dio godrà della sua integrità.

                  5. Come, dunque, si adempirà il progetto di Dio e il mistero della sua volontà e
                  quel  grande  sacramento  della  pietà?  Come,  infine,  mi  darà  infanti  e  lattanti
                  dalla bocca dei quali Dio formi la sua lode? Il cielo non ha bambini, ne ha la
                  Chiesa, e ad essi dice: Vi ho dato da bere latte e non cibo solido (1 Cor 3,2). E questi,
                  quasi per completare la lode sono invitati dal Profeta che dice: Lodate, o fanciulli,
                  il Signore (Sal 112,1). Tu pensi che il nostro Dio avrà tutta la lode della sua gloria
                  quando  verranno  coloro  che  al  cospetto  degli  Angeli  cantino  a  lui:  Ci  siamo
                  rallegrati per i giorni in cui abbiamo visto la sventura (Sal 89,15). Questo genere di
                  letizia  i  cieli  non  lo  conobbero  se  non  per  i  figli  della  Chiesa;  questo  non  lo
                  provano  coloro  che  sono  sempre  stati  nella  gioia.  Opportunamente  dopo  la
                  tristezza  viene  il  gaudio,  dopo  la  fatica  il  riposo,  dopo  il  naufragio  il  porto.
                  Piace  a  tutti  la  sicurezza,  ma  maggiormente  a  colui  che  è  stato  nel  timore.
                  Gioconda  per  tutti  é  la  luce,  ma  più  gioconda  per  chi  evade  dal potere  delle
                  tenebre.  L’essere  passati  dalla  morte  alla  vita  raddoppia  la  grazia  della  vita.
                  Questa è la mia parte nel celeste convito, e a parte dagli stessi spiriti beati. Oso
                  dire che la stessa vita beata è priva della mia beatitudine, a meno che si degni di
                  confessare che ne gode in me e per me per mezzo della carità. In verità sembra
                  anche che si sia aggiunta  qualche  cosa a  quella perfezione per mezzo  mio. E
                  questo non è poca cosa. Godono gli Angeli per un peccatore che fa penitenza.
                  Che  se  le  mie  lacrime  sono  la  delizia  degli  Angeli,  che  cosa  sarà  delle  mie
                  delizie?  Tutta  la  loro  occupazione  è  lodare  Dio;  ma  manca  qualche  cosa  alla
                  lode se non ci sono quelli che dicono: Ci hai fatto passare per il fuoco e l’acqua, ma
                  poi ci hai dato sollievo (Sal 65,12).

                  III. 6. Felice dunque la Chiesa nella sua universalità, il suo vanto è inferiore alla
                  ragione che ha di gloriarsi, non solo per le cose che per lei già sono state fatte,
                  ma  per  quelle  che  a  suo  riguardo  devono  ancora  farsi.  Poiché,  perché  deve
                  essere  sollecita  circa  i  meriti,  mentre  essa  possiede  un  motivo  di  vanto  più
                  grande e più sicuro del proposito di Dio? Dio non può negare se stesso, né non
                  fare quello che ha già fatto, come è scritto, lui che ha fatto le cose che saranno.
                  Le farà, le farà, né mancherà Dio al suo proposito. Così non ti occorre cercare
                  per quali meriti noi speriamo i beni, specialmente sentendo quello che dice il
                  Profeta:  Non per voi io agisco, ma per me, dice il Signore  (Ez  36,22).  Basta  per  il
                  merito sapere che non bastano i meriti. Ma come per meritare è sufficiente non
                  presumere  dei  meriti,  così  essere  privo  di  meriti  è  sufficiente  per  esser
                  giudicato; ora, dei bambini battezzati nessuno è senza meriti, ma hanno i meriti
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