Page 12 - Sermone sul Cantico dei cantici (II)
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costringendolo a passare la notte con sé e dicendo con San Pietro: «Signore, è
bello per noi stare qui» (Mt 17,4).
2. Ora investighiamo il contenuto spirituale di queste cose. Nella Chiesa il
«letto» in cui ci si riposa penso che siano anche i monasteri, nei quali si vive in
tranquillità fuori dalle cure e dalle sollecitudini della vita. E questo letto si
dimostra fiorito quando la condotta e la vita dei fratelli, modellata sugli esempi
e le istituzioni dei Padri, risplende come se fosse ornata di olezzanti fiori. Per
«case» intendi le riunioni del popolo cristiano: le travi che legano fortemente le
pareti sono figura dei principi dell’uno e dell’altro ordine, che con giuste leggi
impediscono che ognuno viva a suo talento, e come pareti inclinate e muro che
crolla, siano tra loro discordi, e cosî tutta la struttura dell’edificio vada in
rovina. I soffitti poi che poggiano sulle travi e formano un bel cassettonato,
penso che stiano a indicare i mansueti e disciplinati costumi del clero ben
formato, e gli uffici amministrati come si deve. Come si potranno infatti reggere
gli ordini dei chierici e le loro amministrazioni, se non saranno sostenuti dai
principi come dalla forza e bellezza delle colonne che danno sicurezza per la
loro robustezza?
3. Che porle travi siano dette di cedro e il cassettonato di cipresso, questo
riguarda la natura di questa specie di legno che conviene assai bene ai predetti
ordini. Il cedro infatti, essendo legno che non marcisce e per di più profumato e
di notevole altezza, indica bene quali devono essere gli uomini ai quali viene
affidato il compito di travi. Devono essere validi e costanti coloro che vengono
costituiti a capo degli altri, nonché longanimi nella speranza, e che si innalzino
con la punta della mente alle cose eccelse; i quali anche spandendo dappertutto
il buon odore della loro fede e della loro vita esemplare, possano dire con
l’Apostolo: Siamo infatti dinanzi a Dio il buon profumo di Cristo in ogni luogo (2 Cor
2,15). Cosi pure il cipresso, legno di buon odore e che non marcisce, dimostra
che ogni membro del clero dev’essere di fede e di vita intemerata, di modo che
sia con, ragione destinato a ornare i soffitti per il decoro della casa. Sta infatti
scritto: Alla tua casa conviene la santità per la durata dei giorni, Signore (Sal 92,5).
Qui viene espresso il decoro della santità e la perseveranza di una indefettibile
grazia. Occorre dunque che un uomo che viene scelto a ornamento e decoro
della casa sia adorno di buoni costumi, e non solo lo sia sempre nell’intimo suo,
ma abbia anche buona testimonianza dalla gente di fuori. Vi sono anche altri
sensi indicati dalla natura di questi legni da intendersi spiritualmente; ma li
ometto per essere breve.
4. È bello però notare ancora come tutto lo stato della Chiesa viene compreso in
un breve versetto, vale a dire, l’autorità dei prelati, il decoro del clero, la
disciplina del popolo e la quiete dei monaci. Nella considerazione di tutte
queste cose si rallegra grandemente la santa madre Chiesa; essa le mostra tutte
al. diletto quando senza nulla attribuire a sé riferisce tutto alla bontà di lui, in
quanto autore di tutto. Se usa infatti le parole «nostro» e «nostre» non é segno