Page 24 - Regola di San Benedetto
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non ecceda nel mangiare e non abbia un carattere superbo, turbolento, facile alle
                  male parole, indolente e prodigo,    ma sia timorato di Dio e un vero padre per la
                                                       2.
                  comunità.    Si prenda cura di tutto e di tutti.    Non faccia nulla senza il permesso
                              3.
                                                                    4.
                              5.
                                                                             6.
                  dell’abate    ed esegua fedelmente gli ordini ricevuti.    Non dia ai fratelli motivo
                  di irritarsi e,    se qualcuno di loro avanzasse pretese assurde, non lo mortifichi
                                  7.
                  sprezzantemente, ma sappia respingere la richiesta inopportuna con ragionevolez-
                  za  e  umiltà.      Custodisca  l’anima  sua,  ricordandosi  sempre  di  quella  sentenza
                                 8.
                  dell’apostolo che dice: «Chi avrà esercitato bene il proprio ministero, si acquisterà
                  un grado onorevole».    Si interessi dei malati, dei ragazzi, degli ospiti e dei poveri
                                          9.
                  con la massima diligenza, ben sapendo che nel giorno del giudizio dovrà rendere
                  conto di tutte queste persone affidate alle sue cure.   Tratti gli oggetti e i beni del
                                                                          10.
                  monastero con la reverenza dovuta ai vasi sacri dell’altare   e non tenga nulla in
                                                                                  11.
                  poco conto.   Non si lasci prendere dall’avarizia né si abbandoni alla prodigalità,
                               12.
                  ma agisca sempre con criterio e secondo le direttive dell’abate.   Soprattutto sia
                                                                                        13.
                  umile e se non può concedere quanto gli è stato richiesto, dia almeno una risposta
                  caritatevole,   perché sta scritto: «Una buona parola vale più del migliore dei do-
                                14.
                  ni».   Si interessi solo delle incombenze che gli ha affidato l’abate, senza ingerirsi
                       15.
                  in quelle da cui lo ha escluso.   Distribuisca ai fratelli la porzione di vitto prestabi-
                                                  16.
                  lita senza alterigia o ritardi, per non dare motivo di scandalo, ricordandosi di quel-
                  lo che toccherà, secondo la divina promessa, a «chi avrà scandalizzato uno di que-
                  sti piccoli».   Se la comunità fosse numerosa, gli si concedano degli aiuti con la cui
                               17.
                  collaborazione possa svolgere serenamente il compito che gli è stato assegnato.
                                                                                                        18.
                  Nelle ore fissate si distribuisca quanto si deve dare e si chieda quello che si deve
                  chiedere,   in modo che nella casa di Dio non ci sia alcun motivo di turbamento o
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                  di malcontento.



                  Capitolo XXXII - Gli arnesi e gli oggetti del monastero

                      Per la cura di tutto quello che il monastero possiede di arnesi, vesti o qualsiasi
                   1.
                  altro oggetto l’abate scelga dei monaci su cui possa contare a motivo della loro vita
                  virtuosa    e affidi loro i singoli oggetti nel modo che gli sembrerà più opportuno,
                            2.
                  perché li custodiscano e li raccolgano.    Tenga l’inventario di tutto, in maniera che,
                                                           3.
                  quando i vari monaci si succedono negli incarichi loro assegnati, egli sappia che
                  cosa dà e che cosa riceve.    Se poi qualcuno trattasse con poca pulizia o negligenza
                                              4.
                  le cose del monastero, venga debitamente rimproverato;    nel caso che non si cor-
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                  regga, sia sottoposto alle punizioni previste dalla Regola.



                  Capitolo XXXIII - Il «vizio» della proprietà
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