Page 16 - Regola di San Benedetto
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«Signore, apri le mie labbra e la mia bocca annunzierà la tua lode», a cui si ag-
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giunga il salmo 3 con il Gloria; dopo di questo il salmo 94 cantato con l’antifona
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oppure lentamente. Quindi segua l’inno e poi sei salmi con le antifone, finiti i
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quali e detto il versetto, l’abate dia la benedizione e, mentre tutti stanno seduti ai
rispettivi posti, i fratelli leggano a turno dal lezionario posto sul leggio tre lezioni,
intercalate da responsori cantati. Due responsori si cantino senza il Gloria, ma
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dopo la terza lezione il cantore lo intoni e allora tutti subito si alzino in piedi per
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l’onore e la riverenza dovuti alla Santa Trinità. Quanto ai libri da leggere
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nell’Ufficio vigilare, siano tutti di autorità divina, sia dell’antico che del nuovo Te-
stamento, compresi i relativi commenti, scritti da padri di sicura fama e genuina
fede cattolica. Dopo queste tre lezioni con i rispettivi responsori, seguano gli altri
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sei salmi da cantare con l’Alleluia e dopo questi una lezione tratta dalle lettere di
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S. Paolo, da recitarsi a memoria, il versetto, la prece litanica, cioè il Kyrie eleison,
e così si metta fine all’Ufficio vigilare.
Capitolo X - L’ufficio notturno dell’estate
Da Pasqua fino al principio di novembre si mantenga lo stesso numero di salmi,
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che è stato prescritto sopra; eccetto che, a causa della brevità delle notti, non si
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leggano le lezioni dal lezionario, ma, invece di tre, se ne reciti a memoria una sola
dell’antico Testamento; tutto il resto si svolga, come è già stato prescritto, cioè
3.
nell’Ufficio vigiliare non si dicano mai meno di dodici salmi, senza contare i salmi
94.
3 e
Capitolo XI - L’ufficio notturno nelle Domeniche
Per l’Ufficio vigilare della domenica ci si alzi un po’ prima. Anche in questo
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caso si osservi un determinato ordine, cioè, dopo aver cantato sei salmi come ab-
biamo stabilito sopra ed essersi seduti tutti ordinatamente ai propri posti, si legga-
no sul lezionario quattro lezioni con i relativi responsori, secondo quanto abbiamo
già detto; solo al quarto responsorio il cantore intoni il Gloria e allora tutti si al-
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zino subito in piedi con riverenza. A queste lezioni seguano per ordine altri sei
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salmi con le antifone come i precedenti e il versetto. Quindi si leggano di nuovo
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altre quattro lezioni con i propri responsori, secondo le norme precedenti. Poi si
recitino tre cantici, tratti dai libri dei Profeti a scelta dell’abate, che si devono canta-
re con l’Alleluia. Detto quindi il versetto, con la benedizione dell’abate si legga-
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no altre quattro lezioni del nuovo Testamento nel modo gi indicato. Dopo il
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quarto responsorio l’abate intoni l’inno Te Deum laudamus, finito il quale lo