Page 67 - Rationale Divinorum Officiorum
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Si deve seppellire nel cimitero dei cristiani esclusivamente un cristiano
battezzato e non qualsivoglia cristiano, come per esempio un uomo ucci-
so da un maleficio, perché il maleficio è un peccato mortale, o adultero, o
un ladro, o dedito ai giochi pagani, a eccezione tuttavia del torneo; non si
devono collocare nel cimitero che i laici di grande santità. Per questo mo-
tivo, nel caso in cui si trovasse un uomo morto lo si seppellirà, nel dubbio
della causa della morte, dove egli si trova. E se qualcuno muore improv-
visamente mentre si dedicava ai giochi in uso, come per esempio a quello
della palla o alle bocce (ludo pilae), può essere comunque sepolto nel cimi-
tero, perché egli non pensava di far del male a nessuno. Ma siccome egli
era occupato nei divertimenti di questo mondo, qualcuno afferma che
deve essere sepolto senza il canto dei salmi e senza le altre cerimonie fu-
nebri. Se qualcuno istiga un altro a litigare e a battersi, ed arriva a morire
impenitente, e senza chiedere il prete, non deve essere messo nel cimite-
ro, come alcuni dicono, esattamente come quelli che si danno morte con
le proprie mani; fa eccezione il caso in cui fosse morto per respingere la
violenza fatta al suo patrimonio o a quello dei suoi familiari, purché sia
tuttavia penitente e abbia riconosciuto i suoi peccati. Nel caso in cui un
uomo muoia improvvisamente, senza alcuna causa manifesta, ma per il
solo volere di Dio, può essere sepolto nel cimitero, perché il giusto, in
qualsiasi momento egli esca dalla vita, è salvo, soprattutto se nel momen-
to in cui il Signore lo ha preso si stava occupando di cose permesse. Il ci-
mitero e l’ufficio dei morti sono accordati senza ostacolo al difensore del-
la giustizia e ai guerrieri morti durante una guerra i cui motivi erano se-
condo equità; tuttavia, non si portano in chiesa coloro che sono stati ucci-
si, per paura che il loro sangue macchi il pavimento del tempio di Dio. Se
un uomo che ritorna da una casa di tolleranza, o da qualche luogo ove e-
gli abbia fornicato, viene ucciso durante il cammino o, fermandosi per
qualsiasi motivo, muore, non sarà sepolto in un cimitero comune; questo
se si potrà provare in maniera precisa che aveva fornicato, e se non si è
potuto stabilire che dopo si sia confessato o abbia avuto la contrizione del
suo peccato, nel caso contrario deve essere sepolto.
XV. DI UNA DONNA CHE MUORE DI PARTO
Una donna che muore dando alla luce un figlio non deve essere portata in
chiesa, come sostengono alcuni, per paura che il pavimento sia sporcato
dal suo sangue, ma se ne dovrebbero fare gli ossequi fuori dalla chiesa,
dopo di che può avvenire la sepoltura in cimitero; questo però non è giu-
sto perché la sua pena allora diventerebbe il suo errore. E dunque per-
messo portarla nella chiesa, facendo attenzione tuttavia che il tempio del