Page 66 - Rationale Divinorum Officiorum
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un altro uomo che fu sepolto in una chiesa e il cui cadavere fu in seguito
trovato fuori, mentre il sudario rimase al suo posto. Sant’Agostino dice
(XII q. II et cap. ss.): «Coloro sui quali pesano i grandi peccati, se per caso si
fanno seppellire in luoghi sacri, dovranno per di più essere giudicati a causa della
loro presunzione, perché i luoghi sacri non li liberano, anzi l’errore della loro te-
merarietà li accusa». Quindi nessun corpo deve essere interrato nella chie-
sa, o presso l’altare dove il corpo e il sangue del Signore sono preparati e
offerti, a meno che non si tratti del corpo dei santi Padri che si chiamano
patroni, cioè difensori i quali, per i loro meriti, difendono la loro patria, e
i vescovi e gli abati e i sacerdoti degni di questo nome, come pure i laici
di grande santità; ma tutti devono essere seppelliti intorno alla chiesa, per
esempio nel vestibolo o nel portico, o nel capitolo o sotto le volte che sono
attigue alla chiesa all’esterno (le fosse), oppure nel cimitero, come si vede
nel canone proecipimus e in quest’altro: Non aestimemus. Qualcuno afferma
che uno spazio di trenta piedi di circonferenza attorno alla Chiesa deve
essere consacrato alla sepoltura dei morti. Altri invece dicono che è suffi-
ciente per questo il solo cerchio che percorre il vescovo consacrando la
chiesa. Sant’Agostino dice nel libro Della cura che si deve avere per la sepol-
tura dei morti (De cura pro mortibus agenda), verso la fine, che seppellire un
uomo accanto a dei monumenti innalzati alla memoria dei martiri, serve
al morto perché attraverso la raccomandazione che si fa al patrocinio dei
martiri, l’affezione che il santo testimone di Dio concepirà per lui aumen-
terà il numero delle preghiere e darà forza alle suppliche che si indirizze-
ranno a Dio in suo favore.
XIII. DOVE SI DEVONO SEPPELLIRE GLI UOMINI
Anticamente (antiquitus) era usanza interrare gli uomini nelle loro case,
ma a causa del fetore dei cadaveri fu stabilito che essi avrebbero dovuto
avere sepoltura fuori dalle città e si consacrò a questo scopo un luogo
comune santificato dalla religione. I nobili venivano sotterrati sulle mon-
tagne, al centro, alla loro base o presso di esse. Per il resto, se qualcuno
viene ucciso durante un assedio, e non si potesse ricoverarlo in un cimite-
ro, lo si seppellirà ove si potrà. Se un commerciante o uno straniero muo-
re in mare, nel caso in cui la terra sia prossima verrà sepolto lì, mentre se
il porto è lontano lo si seppellisca in qualche isola vicina. Se non si vede
affatto la terra, gli si costruirà una cassa (domuncola) di assi, nel caso se ne
possano trovare, e lo si getterà in mare.
XIV. CHI PUO ESSERE SEPOLTO NEL CIMITERO CRISTIANO