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La tomba (bustum) ha tratto il suo nome da ciò che conteneva, perché vi si
seppellivano i busti (busta), o corpi umani. L’urna è così chiamata per
l’antichissimo (antiquitus) uso di bruciare i corpi su di un rogo e di con-
servarne le ceneri riunite in urne di terra. La caverna, o cripta (spelunca), è
talvolta chiamata doppia (duplex).
XI. DELLE CAVERNE COME CIMITERI
Si narra che l’origine del cimitero risalga ad Abramo che comprò un
campo nei pressi di Ebron, nel quale si trovava una doppia caverna dove
furono sepolti egli stesso con Sara e Isacco, Giacobbe, Adamo ed Eva,
campo che egli acquistò allo scopo di servirsene come la sepoltura per sé
e per suoi familiari. Si trovava qui appunto una doppia caverna, perché
era uso seppellire due persone una vicina all’altra: per esempio il marito
con la moglie, oppure in una maschi e nell’altra le femmine; oppure que-
sta doppia caverna era fatta a guisa di sedia, ed in ciascuno dei suoi lati si
seppellivano tutti i membri di una famiglia, cosa che fece dire a Girolamo
che i tre patriarchi furono sepolti nella città di Ebron e in una caverna
doppia con le loro tre spose, sepolti in qualche maniera seduti; la parte
superiore della caverna che prendeva il tronco al di sopra delle reni, era
chiamata prima caverna, mentre la parte bassa, che prendeva i piedi, le
gambe e le cosce, era detta seconda caverna.
XII. CHI DEVE ESSERE INTERRATO NELLA CHIESA E ATTORNO
ALLA CHIESA
Non tutti devono essere indiscriminatamente sepolti all’interno della
chiesa, perché essa in effetti non è un luogo di sepoltura, al di fuori delle
sepolture sacre. Siccome Lucifero fu gettato dall’alto del cielo e Adamo
gettato fuori dal paradiso, quali luoghi sono loro più adatti di quelli che
occupano, ossia per il demonio l’inferno e per l’uomo la terra? Lo stesso
Gioab fu ucciso nel Tabernacolo e Giobbe trionfò sulle sue ceneri. Dimo-
stra infatti la storia, come sia pericoloso che un peccatore indegno sia se-
polto in una chiesa. Si legge nel Dialogo del beato Gregorio, libro IV, capito-
lo 56, che un uomo macchiato da ogni dissolutezza era stato interrato nel-
la chiesa del beato Faustino da Brescia e che, la notte stessa, il beato Fau-
stino apparve al guardiano di questa chiesa, dicendogli: «Riferisci al vesco-
vo di gettare fuori dalla chiesa queste carni fetide che egli ha posto in questo luo-
go, altrimenti egli morirà entro trenta giorni». Ma il guardiano ebbe paura di
dire tutto questo al vescovo, e il vescovo morì improvvisamente il trente-
simo giorno. Si legge ancora allo stesso riguardo, capitolo 47, l’episodio di