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Capitolo quarto

                                                    Delle campane



                  I. DEL NOME DELLE CAMPANE

                  Le campane (campanae) sono dei vasi di bronzo creati per la prima volta a
                  Nola, città della Campania; per questo i più grandi fra questi vasi vengo-
                  no chiamati campanae, campane appunto, dal paese della Campania, men-
                  tre i più piccoli o campanelle (nolae), nolane, dalla città che porta questo
                  nome.

                  II. PERCHÉ SI SUONA LA CAMPANA?

                  Si benedice e si suona la campana affinché, attraverso il suono rimbom-
                  bante che essa propaga, i fedeli siano animati tutti insieme a ricercare i
                  beni eterni e le ricompense celesti, e perché la dedizione alla fede cresca
                  dentro di loro. Si suona dunque la campana perché i frutti della terra, le
                  anime e i corpi di quelli che credono, siano conservati e salvati, perché le
                  armate dei nemici e tutti gli inganni del demonio siano scoperti e siano
                  scacciati lontano, perché il frastuono dei temporali, la tempesta e gli ura-
                  gani, l’impetuosità dei venti e del fulmine si plachino e si calmino, e per-
                  ché il pericolo del tuono e il soffio dell’Aquilone si arrestino e siano seda-
                  ti, perché lo spirito dei temporali e le potenze dell’aria vedano infrangersi
                  il loro impero, e infine noi suoniamo la campana perché coloro che ne in-
                  tendono il suono si rifugino nel seno della loro santa madre Chiesa, e si
                  prosternino davanti allo stendardo della santa croce, in nome della quale
                  ogni ginocchio si genuflette al cielo, sulla terra e negli inferi, ecc., tutte co-
                  se che si dicono al momento delle benedizioni delle campane.

                  III. LA VIGILANZA PERMANENTE

                  Occorre sapere che le campane, che con il loro suono forte e brillante riu-
                  niscono il popolo nella chiesa per ascoltare e il clero per annunciare fin
                  dal mattino la misericordia del Signore e la sua potenza durante la notte,
                  rappresentano le trombe d’argento con le quali, nell’antica legge, il popo-

                  lo era convocato al sacrificio. Come le sentinelle nel campo sono tenute
                  deste dalle trombe, così i ministri della chiesa si difendono dal sonno con
                  il suono delle campane allo scopo di vegliare tutta la notte contro le insi-
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