Page 58 - Rationale Divinorum Officiorum
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dell’apostolo: «O ci eleviamo a causa di Dio, o discendiamo a causa vostra».
                  Inoltre  il  sacerdote  tira  la  corda  in  basso  quando  dalla  contemplazione
                  scende alla vita attiva, ma è egli stesso tirato in alto quando, attraverso la
                  dottrina della Scrittura, si innalza nelle regioni della contemplazione. Tira
                  la corda in basso, quando comprende la Scrittura alla lettera che uccide
                  ed è innalzato in alto quando la esplica in senso spirituale. Di nuovo san
                  Gregorio: «il sacerdote è tirato verso il basso e innalzato verso l’alto, quando ri-
                  flette in se stesso e misura la profondità in cui è caduto a causa del peccato, e
                  l’elevazione alla quale perviene facendo il bene». Quando la corda viene tirata
                  e la campana suona, il popolo si riunisce per ascoltare la spiegazione del-
                  la santa Scrittura, il predicatore è ascoltato e il popolo è unito nell’unità
                  della fede e della carità; per questo il prete, che si riconosce debitore della
                  predicazione,  non  si  sottrarrà  al  compito  di  mettere  in  oscillazione  le
                  campane, giacché i figli di Aronne facevano risuonare le trombe. Quindi
                  agita la corda, colui che per questo ministero convoca i fratelli o il popolo.
                  L’anello  attaccato  all’estremità  della  corda  e  con  il  quale  nella  maggior
                  parte dei paesi si tira la corda, è la corona della ricompensa e la perseve-
                  ranza finale nel servizio di Dio; è ancora la divina Scrittura stessa. Il Papa
                  Savinio stabilì che le ore del giorno fossero suonate dalle chiese.

                  IX. SUONARE LE ORE

                  Osservate come per gli Uffici Divini si suoni ordinariamente dodici volte
                  la campana, nelle dodici ore del giorno, esattamente in questo modo: alla
                  prima ora del giorno un colpo, così come anche all’ultima, perché tutto
                  viene da un solo Dio, che sarà sempre  lo stesso, tutto nel tutto. All’ora
                  terza si suonano tre tocchi, per la seconda, la terza e la quarta che sono
                  comprese in questa parte dell’ufficio. Allo stesso modo, alla sesta, si suo-
                  na tre volte per le tre ore che seguono, ossia la quinta la sesta e la settima.
                  Ancora così alla nona, quando risuonano i tre colpi per le stesse ragioni.
                  Ma al vespro, che è l’ora nona, non si suona un solo colpo, bensì un gran
                  numero di volte perché, al tempo della grazia, la predicazione degli apo-
                  stoli è stata moltiplicata. Anche nella notte, al mattutino, si suona parec-
                  chio, perché il predicatore deve sempre gridare: «Risvegliati, tu che dormi, e
                  alzati dai morti».

                  X. SCAMPANII NOTTURNI

                  In generale, tuttavia, si suona tre volte ai notturni; prima con la raganella
                  (squilla), che rappresenta Paolo e la sua predicazione penetrante. Il secon-
                  do  scampanio  rappresenta  Barnaba,  che  fu  associato  nell’apostolato.  Il
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