Page 59 - Rationale Divinorum Officiorum
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terzo mostra che avendo i giudei rifiutato il Verbo di Dio e la sua parola,
gli apostoli si rivolsero ai gentili, che istruirono alla fede della Trinità at-
traverso gli insegnamenti dei quattro Vangeli, il che fa sì che in alcune
chiese si suoni ancora quattro volte.
XI. CAMPANELLE E CAMPANELLI
Ricordiamoci che esistono sei generi di campanelli o campanelle (tintin-
nabulorum) con i quali si suona nella chiesa, ossia: la raganella (squilla), il
cembalo (cymbalum), la campanella (nola), il campanellino (nolula) o il
doppio timbro (seu dupla campana). E con la raganella che si dà il segnale
del pasto nella sala da pranzo o refettorio. Il cembalo risuona nel chiostro,
la campanella nel coro, il campanellino o doppio timbro, nell’orologio; la
campana si trova nella torre campanaria o nell’alto del campanile. La
campa grossa (signum), o campanone, nella torre. Tuttavia, quale che sia il
genere di segnale, può essere generalmente chiamato col nome di campa-
na (tintinnabulum). Si designano le campane con nomi differenti, perché i
predicatori che esse rappresentano sono obbligati e tenuti a molti compiti.
XII. REGOLE PER SUONARE LE CAMPANE
Per tutta la durata dei sessanta giorni (Septuagesima) nei quali è compresa
la santa quarantena della Quaresima fino ai giorni feriali, non si devono
suonare le campane a distesa (compulsari), né dall’alto verso il basso (de-
pulsari), ma occorre farle rintoccare (simpulsari), ossia suonarle semplice-
mente (simpliciter pulsari) alle ore del giorno e al mattutino. Tuttavia nelle
chiese ben organizzate (bene ordinatis), si suona due volte alla prima, in-
nanzitutto per richiamare il popolo e in secondo luogo per iniziare
l’ufficio. Alla terza tre volte (secondo il numero di ore che comprende
questo ufficio come si è già detto precedentemente), una per chiamare il
popolo, un’altra per riunirlo nella chiesa, la terza per iniziare. La mede-
sima cosa si fa alla sesta e alla nona e si fanno rintoccare le campane nel
medesimo ordine al mattutino. Alla messa e al vespro invece, si suona
con due sole campane; e nelle chiese più piccole o minori, si deve solo rin-
toccare, secondo quello che si è detto più sopra, e questo deve essere os-
servato durante i giorni lavorativi (feriis). La domenica invece, e i giorni
solenni, si suona a gran distesa (compulsatur), come negli altri momenti.
Questo perché i predicatori, rappresentati dalle campane, sono in mag-
gior numero nei giorni della grazia, e pregano a tempo e a controtempo;
durante le feste (festis) che appartengono alla grazia, si suonano le cam-
pane con più frastuono e di modo che risuonino più a lungo, per risve-