Page 48 - Rationale Divinorum Officiorum
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sconde il santuario, perché è stato dato loro di conoscere il mistero del re-
                  gno di Dio.

                  XXXV. DEI VELI SOSPESI NELLA CHIESA

                  A proposito di questo è da ricordare che si sospendono tre tipi di stoffe
                  nella chiesa: quello che ricopre le cose sante, quello che separa il santua-
                  rio dal clero e quello che separa il clero dal popolo. Il primo sta a signifi-
                  care la lettera della nostra legge. Il secondo, la nostra indegnità, poiché
                  noi  siamo  indegni  e,  ancor  di  più,  impotenti  a  penetrare  con  il  nostro
                  sguardo le cose del cielo. Il terzo, il freno che noi dobbiamo mettere alla
                  nostra voluttà carnale. Il primo velo, ossia le tende che si tendono dai due
                  lati dell’altare e di cui il prete penetra i segreti, è stato immaginato secon-
                  do quello che si legge nell’Esodo (cap. 34). Mosè mise un velo sul proprio
                  volto perché i figli di Israele non potevano sostenere lo splendore del suo
                  viso e, come dice l’apostolo, questo velo è ancora sul cuore dei giudei. Il
                  secondo velo, o cortina, che durante la quaresima e la celebrazione della
                  messa si stende davanti all’altare, prende la sua origine e la sua figura da
                  quello che era sospeso nel tabernacolo e separava il Santo dei santi dal
                  luogo  santo.  Questo  velo  nascondeva  l’arca  al  popolo,  era  tessuto  con
                  un’arte ammirevole e ornato di un bel ricamo di diversi colori, e si apriva
                  durante la Passione del Signore (2Cor 3, Mt 27); a sua imitazione, le corti-
                  ne sono ancora oggi tessute di diversi colori assai belli. L’Esodo, i capitoli
                  26 e 36, tratta del primo velo di cui abbiamo parlato, e dice come devono
                  essere fatte le cortine. Il terzo velo ha tratto origine dal cordone di muro o
                  parete  che,  nella  Chiesa  primitiva,  attorniava  il  coro  e  non  si  alza  che
                  all’altezza del sostegno, cosa che ancora si osserva in alcune chiese. Non
                  si dava maggiore elevazione a questo muro, perché il popolo, vedendo il
                  clero  salmodiare  e  cantare,  ne  prendesse  buon  esempio.  Ora  tuttavia  si
                  innalza in generale o si pone un velo, oppure si eleva un muro fra il clero
                  e il popolo, perché non si possano vedere reciprocamente, come se si di-
                  cesse, con questa stessa azione, al prete: «Distogli i tuoi occhi, affinché essi
                  non vedano la vanità, ecc.».

                  XXXVI. DEL MOMENTO DI TOGLIERE I VELI

                  Ma, il giorno della Parasceve, o il Venerdì Santo, si tolgono i veli della
                  chiesa, perché nel momento della Passione del Signore, il velo fu strappa-

                  to (Sal 118, Mt 27) e in questo modo ci è stata rivelata l’intelligibilità del
                  Re spirituale, che, prima, era nascosta ai nostri occhi, come si è detto già
                  più sopra: è allora che la porta del reame celeste ci è stata aperta e che la
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