Page 40 - Rationale Divinorum Officiorum
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il tempo della separazione dalla vita comune degli uomini, il rasoio non passi so-
pra la loro testa» (Gv 1, Sal 102, Nm 6). Li si rappresenta talvolta nelle
sembianze di dodici pecore, perché come le pecore sono stati messi a
morte per il Signore. Ma anche le dodici tribù di Israele sono qualche vol-
ta simboleggiate con dodici pecore. Talvolta, tuttavia, le pecore sono di-
pinte in gran numero, o poco numerose, attorno al trono della maestà di
Dio, ma esse in quel caso vogliono significare un’altra cosa, secondo le
parole di san Matteo (cap. 20), verso la fine del suo vangelo: «Quando il fi-
glio dell’uomo sarà giunto nella sua maestà, allora sederà sul trono della sua glo-
ria, e disporrà le pecore a destra e i capri a sinistra».
XI. DEI PATRIARCHI, DEI PROFETI E DEGLI APOSTOLI
Notate come i patriarchi e i profeti siano dipinti con dei rotoli nelle loro
mani, e alcuni apostoli con dei libri e certi altri con dei rotoli. Senza dub-
bio perché prima della venuta di Cristo la fede si mostrava in modo figu-
rativo, e perché essa era avvolta da grande oscurità al di fuori di essa
stessa. È per esprimere tutto ciò che i patriarchi e i profeti sono dipinti
con dei rotoli, con i quali viene simboleggiata in un certo senso una cono-
scenza imperfetta; siccome gli apostoli sono stati al contrario perfetta-
mente istruiti dal Cristo, essi possono servirsi dei libri, con i quali viene
convenientemente rappresentata la conoscenza perfetta. E visto che alcu-
ni fra di loro hanno scritto quello che hanno appreso perché servisse
all’insegnamento di altri, ecco che essi sono dipinti in modo conveniente,
come dei dottori, con dei libri fra le mani, come Paolo, Pietro, Giacomo e
Giuda. Ma gli altri, non avendo scritto nulla di stabile o di approvato dal-
la Chiesa, sono raffigurati non con dei libri, ma con dei rotoli, in segno
della loro predicazione. Per questo l’apostolo dice agli Efesini: «Il Signore
ha fatto gli uni apostoli, gli altri profeti, qualcuno evangelista e qualche altro pa-
store e dottore, per l’opera del suo ministero» (Ct 25, Ef 4).
XII. DEL LIBRO CHIUSO E DEL LIBRO APERTO
Qualche volta la divina maestà è rappresentata con un libro chiuso fra le
mani, perché nessuno è stato trovato degno di aprirlo, a parte il leone del-
la tribù di Giuda, e altre volte invece con un libro aperto, affinché ciascu-
no vi possa leggere dentro, poiché esso è la luce del mondo, la strada, la
verità, la vita e il libro della vita.
XIII. DI GIOVANNI BATTISTA