Page 22 - Rationale Divinorum Officiorum
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Le travi che uniscono i muri dell’edificio sono i principi e i predicatori se-
                  colari che difendono e fortificano l’unità della Chiesa, gli uni con la paro-
                  la e gli altri con l’azione.

                  XXX. DELLE MISERICORDIE

                  La  misericordia  dello  stallo  nella  chiesa  rappresenta  i  contemplativi
                  nell’anima  dei  quali  Dio  riposa  senza  offesa,  i  quali,  a  causa  dei  loro
                  grandi meriti, contemplano anche in anticipo lo splendore della vita eter-
                  na, e sono comparati all’oro per lo splendore della loro santità. È in que-
                  sto  senso  che  si  legge  nei  cantici  il  passo  seguente:  «Fece  una  spalliera
                  d’oro».

                  XXXI. DELLA TRAVATURA, DEL SANTUARIO E DELLE BALAUSTRE

                  La travatura della chiesa rappresenta i predicatori che la innalzano e la
                  sostengono  spiritualmente.  Gli  archi  e  le  loro  nervature,  sono  ancora  i
                  predicatori, perché ornano e fortificano la casa di Dio, e anche perché la
                  corruzione  dei  vizi  non  deve  raggiungere  i  loro  animi,  è  di  essi  che  la
                  sposa si glorifica negli stessi cantici, quando essa dice: «La travatura delle
                  nostre dimore è di cedro, e le nostre pareti sono di cipresso». In effetti, Dio si
                  costruisce una chiesa di pietre viventi e di legno incorruttibile, come in
                  questo passo: «Il re Salomone si costruì un palazzo di legno del Libano» (Ct 1,
                  Ct 3). In altre parole il Cristo ha costruito la sua dimora con i santi purifi-
                  cati e divenuti incorruttibili attraverso la castità. Il santuario, ossia il capo
                  della chiesa, che è più basso che il resto del corpo della Chiesa mistica, sta
                  a significare la grande umiltà che deve possedere il clero o il prelato, se-
                  condo queste parole: «Più sei grande, più ti devi umiliare in ogni cosa». Le
                  balaustre, per mezzo delle quali l’altare è separato dal coro, rappresenta-
                  no la separazione che ci deve essere fra le cose della terra e quelle del cie-
                  lo.

                  XXXII. DEGLI STALLI

                  Lo stallo, sul quale ci si siede nel coro, significa che talvolta è necessario
                  che il corpo si rilassi e che lo spirito si ricrei, perché il lavoro e l’ardore
                  che non hanno temperato un riposo alternativo fra di essi non sono dure-

                  voli.

                  XXXIII. DEL PULPITO
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