Page 25 - Rationale Divinorum Officiorum
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XLI. DELLA CROCE
In gran numero di luoghi la Croce, insegna del trionfo di Cristo, è posta al
centro della chiesa per dimostrare che noi amiamo dal profondo del no-
stro cuore il nostro Redentore che ha spezzato, secondo Salomone (Is 61,
Ct 3), il suo corpo per i figli di Gerusalemme a causa della sua estrema ca-
rità; inoltre tutti, vedendo il vessillo della vittoria, dovrebbero esclamare:
«Salve, a te il saluto di tutto l’universo, albero benefico», cosicché mai l’amore
di Dio non sia da noi consegnato all’oblio, lui che, per riscattare uno
schiavo, ha dato il suo unico figlio, per farci imitare il Cristo crocifisso per
noi. La croce è posta su di un luogo elevato per rappresentare la vittoria
di Cristo.
XLII. DEL CHIOSTRO
Il chiostro, come afferma Riccardo, vescovo di Cremona (in Mitrali), ha
preso la sua origine dal luogo ove vegliavano e dormivano i leviti, intor-
no al tabernacolo, o dal sagrato dei preti, o dal portico che era davanti al
tempio di Salomone. Il Signore comandò infatti a Mosè di non contare i
leviti nel censimento che egli fece della moltitudine del popolo, ma di as-
segnarli al tabernacolo della testimonianza, per portarlo e sorvegliarlo. A
causa di questo precetto del Signore i chierici, nella chiesa, devono essere
separati dai laici mentre essi celebrano i santi misteri. Ecco perché il con-
cilio di Mayence ha decretato che questa parte, che è separata dall’altare
con delle balaustre, sarà riservata esclusivamente ai chierici che salmo-
diano. Infine, come il tempio rappresenta la Chiesa trionfante, così il chio-
stro è la figura del paradiso celeste, dove si avrà un solo e unico cuore
nell’amore e nella volontà di Dio e dove si possederà tutto in comune,
perché ciò che uno avrà in meno in se stesso, si rallegrerà di averlo in un
altro, giacché Dio sarà tutto per tutti (1Cor 15). Ecco perché i regolari, che
dimorano insieme nel chiostro, si alzano la notte per andare all’ufficio di-
vino e, abbandonando i beni di questo mondo, mettono tutto in comune e
vivono senza aver niente di proprio.
XLIII. DELLA DIVERSITÀ DELLE DIMORE NEL CHIOSTRO
La diversità delle dimore e degli uffici nel chiostro è la diversità delle di-
more e delle ricompense nel reame celeste: «Poiché nella casa di mio Padre ci
sono molte dimore», dice il Signore. E in senso morale il chiostro rappresen-
ta la contemplazione nella quale l’anima si ripiega su se stessa, o dove es-
sa si nasconde dopo essere stata separata dalla folla dei pensieri carnali,